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«Quando conobbi Tamberi, pensai fosse pazzo. Essere insieme sul tetto del mondo è un sogno»

Parla Barshim, il qatariota medaglia d’oro ex aequo con Gimbo. «E’ uno dei miei migliori amici, ci siamo guardati negli occhi, non è servito usare parole» 

«Quando conobbi Tamberi, pensai fosse pazzo. Essere insieme sul tetto del mondo è un sogno»

«L’oro a pari merito? Ci siamo guardati negli occhi con Gimbo, non è servito usare parole. Eravamo in gara da tre ore, è uno dei miei migliori amici e abbiamo avuto lo stesso infortunio. Essere insieme sul tetto del mondo è un sogno. E poi, two is better than one».

Sono la parole di Mutaz Barshim, il qatariota arrivato ex aequo con Tamberi nel salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo. Medaglia d’oro per tutti e due, niente spareggio. Una gioia divisa a metà, ma non per questo meno grande.

«Ho conosciuto Tamberi dieci anni fa in Canada ai mondiali junior e ho detto subito, questo è pazzo».

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