Veloso e Kalinic accusati di istigazione al suicidio. Di Francesco deve farsi benedire. Perla di Raspadori, il Sassuolo ha gradito il regalo
Zaccagni non basta al Verona.
Verona-Sassuolo va mostrata all’università del calcio. Lezione: masochismo calcistico. In cattedra il Verona di Di Francesco che riesce nell’impresa di perdere in casa 3-2.
Accusati di istigazione al suicidio: Veloso e Kalinic.
Kalinic riesce a colpire la traversa di testa da tre metri, a porta vuota. Sul pallone servitogli da Zaccagni c’era scritto “basta spingere” ma il croato non ha letto bene.
Veloso: riesce nella titanica impresa di farsi ammonire due volte (giustamente) in meno di dieci minuti e si fa sbattere fuori prima della fine del primo tempo.
Di Francesco: deve andare in qualche santuario a farsi benedire.
Zaccagni: ha giocato praticamente da solo, assist, due gol (uno su rigore), ha preso falli, ha corso come un dannato. Che ci fa nel Verona?
Lo stop a seguire di Raspadori: perla per il primo gol del Sassuolo su lancio di Djuricic.
Djuricic: andamento che sembra lento, ma che piedi. Un assist e un gol.
Il Sassuolo non ruba nulla, non è colpa sua se il Verona ha palesato manie suicide.