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Cazzullo: «Liedholm aveva la moglie moribonda ma si fece intervistare per tre ore, aveva preso l’impegno»

Rubrica delle lettere del Corriere della Sera: “Non fu mai ammonito in vita sua, perché nei boschi della sua Svezia aveva imparato l’arte del silenzio”

Cazzullo: «Liedholm aveva la moglie moribonda ma si fece intervistare per tre ore, aveva preso l’impegno»

Rispondendo ad un lettore sul Corriere della Sera Aldo Cazzullo ricorda una serie di aneddoti su Nils Liedholm, un mito per il critico televisivo. Che tra qualche esagerazione e mito raccontano però bene la diversità del calcio d’un tempo.

Tra gli altri, Cazzullo dice che “intervistare un calciatore in attività è oggi quasi impossibile”. E racconta che “Liedholm aveva la moglie che stava morendo nella stanza a fianco, ogni dieci minuti si alzava per andare a vedere come stava, ma aveva preso un impegno con un giornalista del Corriere della Sera, e dopo tre ore di conversazione prima del congedo chiese se ci fossero altre domande”.

“Liedholm non fu mai ammonito in vita sua, perché nei boschi della sua Svezia aveva imparato l’arte del silenzio. Sosteneva che un grande centrocampista non fa mai nulla per se stesso. Lui non dribblava mai: solo i suoi cani, per allenarsi; i cuccioli sono fortissimi, vanno su tutte le finte; almeno, così raccontava”.

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