Su Milano Finanza. Il decreto Lotti ha modificato i criteri di spartizione dei diritti: l’8% si calcola sui dati Auditel. Torna in auge il dibattito sui Fondi

“Cento milioni in bilico. È questa la somma che, leggi e decreti alla mano, rischiano di perdere i presidenti dei 20 club di Serie A dopo l’assegnazione dei diritti tv per le stagioni 2021-2024 aggiudicati a Dazn per 840 milioni all’anno”.
Lo scrive Milano Finanza, spiegando che ruota tutto attorno al decreto firmato nel marzo 2018 dall’allora ministro dello Sport Luca Lotti, che, contenuto nel Pacchetto Sport, modificò la legge Melandri.
Il decreto prevedeva che un 20% della torta andasse redistribuito ai club in base agli ascolti televisivi. Di questo 20%, l’8% deve essere ripartito in base a criteri “oggettivi e misurabili”, spiega il quotidiano finanziario, “come l’Audience televisiva certificata da Auditel – soggetto vigilato da AgCom”.
E qui nasce il rischio, perché Dazn per la rilevazione dei dati di ascolto si è affidata a Nielsen calcolando valori superiori a quelli di Auditel addirittura del 58%.
Ecco perché i 100 milioni sono a rischio. Forse per questo, scrive Milano Finanza, “alcuni presidenti di club iniziano a fare calcoli e a porsi domande”. Sembra stia tornando di attualità, nello specifico, il dibattito su una trattativa con i Fondi, che un anno fa naufragò per il parere contrario di sette club, tra cui il Napoli.
“Secondo indiscrezioni di mercato, il tema dei fondi dovrebbe tornare d’attualità nel mese di ottobre, quando anche i vertici della Lega, in particolare il presidente Paolo Dal Pino, promotore dell’iniziativa, avrà fatto ulteriori verifiche con la controparte e magari preso contatto con il numero uno della Liga spagnola, Javier Tebas”
che ad agosto si è accordato con Cvc.