Alla Gazzetta: «Ronaldo? Ha tutto, spesso la squadra gioca male e lui risolve. Ha un grande ego, non è il migliore a difendere e a volte non difende proprio, però ti fa vincere».
La Gazzetta dello Sport intervista Sami Khedira, ex calciatore della Juventus. Parla della differenza tra Allegri e Sarri, che ha avuto entrambi come tecnici.
«Sarri era troppo diverso dallo stile Juve, ma che squadra quel suo Napoli, ci ha fatto soffrire. Io con lui mi sono trovato bene, è sempre stato onesto e, se stavo bene, mi faceva giocare. Allegri però è il miglior uomo che abbia conosciuto nel calcio. Avevo feeling con lui anche quando il mio italiano era un disastro: questione di istinti».
Oggi, racconta, sente ancora il tecnico bianconero.
«Sì, parliamo di calcio, vita, viaggi, cibo, dei nostri vini preferiti. Ognuno ha i suoi gusti».
Sul rapporto tra Sarri e Ronaldo.
«Bisognerebbe chiedere a lui, ma a volte capita di non avere le stesse opinioni del tuo allenatore. Non sempre si può andare d’accordo. Loro due hanno provato a essere professionali».
E su Ronaldo:
«Ha tutto, spesso la squadra gioca male e lui risolve. Ha un grande ego, non è il migliore a difendere e a volte non difende proprio, però guardate quanto ha vinto. A volte è meglio difendere in nove ma avere i suoi gol. Cristiano ti fa vincere, punto».
Khedira parla della finale di Champions del 2017.
«Non c’è stato un grande scontro in spogliatoio, però è vero che abbiamo perso lì. Nel secondo tempo abbiamo smarrito il nostro stile, correvamo solo dietro alla palla e agli avversari. Non so perché, a volte sei senza potere».
Su Dybala:
«Paulo ha bisogno di un bodyguard sul campo, che lo protegga e lo faccia rendere. Ha avuto troppi infortuni e troppi problemi extra calcio, con troppe persone che parlavano intorno a lui. Invece deve restare concentrato, prendersi cura del suo corpo. E in questo mi sembra cresciuto».
Su Bonucci e Chiellini: chi è il migliore?
«Dipende da quello che ti serve. Bonucci è il miglior difensore al mondo a palleggiare e giocare la palla lunga, non è veloce ma sa leggere la partita. Chiellini invece è King Kong. Ricordo uno dei primi allenamenti, dominavo di forza su tutti, poi è arrivato Giorgio e mi ha spostato. Mi sono detto: ‘Mai più un contrasto, così con lui’. È una roccia, è intelligente e si prende cura dei compagni».