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Lo Spartak Mosca non è l’ultima delle squadre, anche se fin qui i risultati sono stati deludenti

Ci sono buone individualità. Nonostante il secondo posto dell’anno scorso, i risultati scarseggiano. La sconfitta con il Legia è stata quasi casuale. Il tecnico è l’ex Benfica Rui Vitoria

Lo Spartak Mosca non è l’ultima delle squadre, anche se fin qui i risultati sono stati deludenti
Rui Vitoria quando allenava il Benfica / foto Imago/Image Sport

Non bisogna farsi ingannare dallo zero nella classifica del girone. Luciano Spalletti l’ha ribadito durante la conferenza stampa, spiegando a tutti il modo rocambolesco in cui lo Spartak Mosca ha perso in casa contro il Legia Varsavia. Anche perché i dati effettivamente supportano la visione dell’allenatore: i russi hanno concluso di più (23-7), centrando più volte lo specchio (3-2), hanno avuto più possesso palla (52-48%), hanno effettuato più passaggi (469-431), risultando anche più precisi (81-78%) e hanno battuto più calci d’angolo (6-3). I numeri spesso non dicono tutto nel calcio, ma questi perlomeno servono a farsi un’idea di come sia andata la gara, finita con l’esito meno probabile.

Anche perché c’è un po’ di curiosità nei confronti dello Spartak Mosca che ha valori superiori a quelli che stanno restituendo i risultati finora. A partire dalle vecchie conoscenze della Serie A: Moses, che ha giocato nella prima Inter di Antonio Conte, e Ponce che invece è stato a lungo di proprietà della Roma senza però mai scendere in campo con i colori giallorossi. In avanti ci sono altre individualità interessanti oltre all’argentino, come Quincy Promes che ha un passato importante all’Ajax, e Jordan Larsson, figlio del più noto Henrik, che si è ambientato bene nel campionato russo.

La squadra è guidata dal portoghese Rui Vitoria che di recente sta sperimentando il calcio a latitudini differenti. Dopo aver allenato per quattro stagioni il Benfica, nel 2019 si è trasferito all’Al-Nassr dove ha vinto il campionato saudita. È rimasto fermo un anno e poi ha accettato l’offerta di sedere sulla panchina dello Spartak Mosca che però non ha ancora ingranato.

La stagione non è cominciata nel migliore dei modi. Il campionato russo è partito il 24 luglio per lo Spartak Mosca, con la sconfitta sul campo del Rubin Kazan. Ad agosto si è materializzata l’eliminazione dai preliminari di Champions League, subita proprio per mano del Benfica che ha inflitto un doppio 2-0. Le cose non sono migliorate nemmeno a settembre mese in cui la squadra di Rui Vitoria non è mai stata in grado di raggiungere una certa continuità: non ha mai vinto due partite di fila considerando tutte le competizioni. Un andamento così altalenante ha prodotto una classifica deludente, che in Prem’er-Liga vede lo Spartak all’ottavo posto con 13 punti conquistati in 9 partite. Insomma ben poco rispetto alla squadra che nella passata stagione aveva chiuso alle spalle del solo Zenit campione di Russia.

Tendenze chiaramente da invertire, a cominciare dalla sfida col Napoli che sa già di ultima chiamata per rimanere in corsa in Europa League. L’attenzione dovrà essere comunque alta, specialmente dopo la lezione della scorsa stagione con l’Az Alkmaar capace di sorprendere gli azzurri. Anche perché l’impressione è che, oltre alla predisposizione sociale e caratteriale alla lotta, questo Spartak Mosca possa proporre qualcosa di più.

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