ilNapolista

Pinto: «Abbiamo fatto un buon mercato, anche se è stato il più difficile della storia recente del calcio»

In conferenza stampa: «Ringrazio i calciatori anche importanti che hanno fatto uno sforzo per trovare una soluzione e hanno lasciato soldi per andar via, non tutti lo hanno fatto»

Pinto: «Abbiamo fatto un buon mercato, anche se è stato il più difficile della storia recente del calcio»

Il direttore generale della Roma, Tiago Pinto, ha fatto il punto sul calciomercato estivo in conferenza stampa. Di seguito il resoconto di Tuttomercatoweb.com. Pinto ha ringraziato la società per la presenza quotidiana accanto a lui negli ultimi mesi, oltre che per gli investimenti. Ed ha dichiarato:

Posso dire che è stato il mercato più difficile della storia recente del calcio e abbiamo fatto un buon mercato. A me non piace dire che sono un bravo direttore sportivo, ma abbiamo portato il migliore allenatore del mondo sulla panchina della Roma, abbiamo rinforzato la squadra e piazzato tante uscite. Si parlerà delle cose che non sono riuscite, ma penso che abbiamo fatto bene”.

Sul mancato arrivo del centrocampista tanto atteso:

“Tutti mi hanno sempre detto che Roma è una piazza difficile, in questi otto mesi sto imparando a conviverci e oggi mi diverto perché il mercato si è chiuso ieri e tutte le domande sono sul centrocampista. Oggi lo chef mi ha fatto i complimenti, ma mi ha chiesto del centrocampista. Questa è la Roma. Comunque non è un problema di budget, abbiamo investito più di quanto programmato, ma il mercato è fatto di momenti e abbiamo potuto fare qualcosa in più. Sapete tutti che eravamo interessati a Xhaka ma non siamo potuti andare avanti, sono successe altre cose e abbiamo virato su altre urgenze. Non voglio trovare giustificazioni, ma non possiamo dimenticare l’eredità raccolto, avevamo tanti calciatori sotto contratto e questa situazione non era facile da gestire. Mancano tante cose, ma abbiamo fatto ciò che ci è sembrato giusto per rinforzarci”.

Su Lorenzo Pellegrini:

Pellegrini vuole rinnovare e la Roma vuole rinnovare, non ci saranno problemi”.

La Roma può lottare per lo scudetto? E senza la Champions, sarebbe un fallimento?

“La mia visione non è lo scudetto, ma lavorare per avvicinare la Roma al successo. Abbiamo parlato tante volte del tempo, ma il tempo non è una scusa per non vincere, il mio obiettivo è il Sassuolo. Abbiamo fatto tanti cambiamenti nella struttura, che forse non sono stati capiti. Credo che ora siamo più vicini al successo, ma non posso pensare a maggio, ma a settembre. Io penso alla prossima partita. Obiettivamente, la Champions è l’obiettivo principale, non posso nascondermi. È per questo che siamo qua”.

Gli è stato chiesto quale sia il rimpianto più grande del calciomercato. Ha risposto:

Xhaka. L’Arsenal non lo ha voluto vendere mentre lui voleva venire, credo che il rimpianto vero però sia la situazione degli esuberi. Tutti abbiamo lavorato molto per portare offerte degne, buone, che rispettassero i calciatori. È una situazione che non mi piace”.

Su Mourinho:

Sono molto orgoglioso di aver portato qui Mourinho. Io sono portoghese e ho 36 anni, per un portoghese Mourinho ha una dimensione stratosferica, anche se io vengo dal Benfica. Approfitto ogni giorno per imparare da lui, anche se a volte possiamo non essere d’accordo. Siamo riusciti a lavorare insieme ogni giorni anche prima dell’inizio della stagione, abbiamo fatto una valutazione della squadra insieme. Se vedo la panchina della Roma è evidente l’assenza di esperienza, ma quella ce la porta lui, ce la porta l’allenatore più forte al mondo”.

Pinto ha commentato anche la situazione degli esuberi.

“Rispetto i giocatori, ma non è facile per me trovare 4-5 offerte che io considero importanti e che non danneggiano i contratti e poi vederle non accettate. Iniziare la stagione con 60 giocatori a contratto e sapere che Mourinho non può lavorare con tutti questi calciatori non è semplice. Io sono qui per prendere la responsabilità, ringrazio tutti i calciatori che sono in questa situazione. Il 95% di loro ha fatto lo sforzo per trovare una soluzione. Non voglio parlare di nomi, ma ci sono calciatori importanti che si sono sforzati e hanno lasciato dei soldi per andare via. Questo tipo di calciatori io li ricorderò sempre”.

Si è sentito il peso di Mourinho in questa sessione di mercato?

“Completamente. Io credo che sia un orgoglio averlo, anche se forse qualcuno non lo vuole dire. Quando vai a Londra non è la stessa cosa avere Mourinho o avere un altro allenatore“.

Quanto è stato rischioso aver ceduto Dzeko, Pedro e Florenzi gratis o quasi a dei competitor come Inter, Lazio e Milan?

“Qualsiasi decisione è un rischio. Lasciar andar via Messi è un rischio incredibile, ma quando un calciatore non vuole giocare nella Roma e andare via, per me questo è importante, noi stiamo costruendo un progetto importante e la principale referenza è “morire per la Roma”. Abbiamo trovato un accordo con tutti e se vediamo cosa è successo sul mercato con Ronaldo e Griezmann, allora vediamo che la Roma non ha fatto niente di diverso ma forse comunicato peggio. Sbaglio io che voglio sempre dire la verità. Non sono una persona che guarda le partite dell’Inter sperando che Dzeko non giochi, sono felice di aver fatto parte della sua esperienza alla Roma. Vendere questi giocatori è un rischio, ma non rimpiango niente. Venduto Dzeko, abbiamo preso Abraham: non stiamo peggio rispetto allo scorso anno“.

Che voto si dà al termine di questo mercato?

“Se consideriamo che tante persone dicevano che io non avrei fatto mercato io penso 8, forse anche di più se consideriamo questo il mercato più difficile della storia del calcio”.

ilnapolista © riproduzione riservata