Mario Rui ha fatto colazione con l’Ovomaltina. Il prossimo passo per il camerata Sarri sarà il trasferello di Chinaglia spacciato per tatuaggio e la foto di Almirante nel portafoglio
Il mio Napoli-Cagliari 2-0
- “E ora, dopo 2 trasferte sublimi, come vedremo il Napoli opposto a squadre chiuse e organizzate, tipo il Cagliari, che si cementano in area di rigore?” Risposta secca del Minao: già l’abbiamo visto contro la Juve.
- Giusto, come ho fatto a non pensarci.
- “Contro la Juve, la squadra ha dovuto rincorrere da subito per la cazzata di Manolas, col Cagliari invece riuscirà a scardinare il fortino con più tranquillità e consapevolezza?” E il Minao ha spiegato: certo, perché non ci sarà bisogno di rimontare e sicuramente perché Manolas non giocherà…
- Giusto, come ho fatto a non vederlo.
- Poco prima, ho però visto a Roma, come ai tempi della Sangiovannese, il camerata Sarri felice esultare per la conquista del derby e salutare la sua nuova curva, tenendo l’aquilotto al braccio. Prossimo step, il trasferello di Chinaglia, spacciato per tatuaggio, e la foto di Almirante nel portafoglio.
- A La Spezia, ha continuato la stirpe secolare di chi ha visto segnare un Maldini. Ma soprattutto ho visto il Milan essere lì e vincere le partite senza bisogno del solito rigore a partita.
- A Milano invece ho visto l’Inter prendere un rigore, sbagliarlo, meritare di perdere e non perdere.
- Sempre a Milano, ho rivisto l’Atalanta. L’Atalanta fastidiosa di Gasperissa.
- Tornando a ieri sera, ho visto Mazzarri presentarsi col suo mitico 3-5-2 che può trasformarsi all’occorrenza in 5-3-2 in fase di possesso e in uno spettacolare 7-2-1 senza palla.
- Ho visto Zappa non a caso fare il Maggio e Deiola fare la controfigura assai pezzotta di Hamsik. In attacco, a detta del telecronista, il leader tecnico ed emotivo Joao Pedro e Nandez che avrebbe dovuto assisterlo, ma fin da subito, smaciullato da Rui, si è capito che assistenza e accompagnamento avrebbero fatto più comodo a lui.
- E poi ho visto Strootman, Godin e Caceres completare la RSA.
- Ho visto gli azzurri serenamente trovare il buco dopo 10 minuti. Zambo per Zielinski sulla destra e palla bassa in area a cercare un piede amico: se non è Godin, é Godimhen. 1-0.
- Ho rivisto lo stesso gol alla Scansdoria e ho rivisto scattare forte Zielinski. Dopo il gol, con la mano nel fianco, stava per abbandonarci. In apnea non è riuscito a esultare.
- Ho visto Joao Pedro, il leader tecnico ed emotivo del Cagliari, venir anticipato e lasciato sul posto da Kulì.
- E ho visto Nandez, che avrebbe dovuto assisterlo, farsi prima anticipare di testa e poi gabbare da una finta di Rui.
- Ho visto il Napoli controllare ogni zona del campo e più volte dare la sensazione di poter affossare definitivamente il Cagliari. Ho visto il Cagliari superare la linea mediana 4 volte. Peccato non vedere più Cellino e il suo panino…
- Nella ripresa, ho visto la gara incanalarsi sul solito binario, quando Godimhen ha deciso che era giunto il momento: spalle alla porta ha coperto la palla, è sfuggito alla marcatura come un capitone e si è involato sul fondo. Finta di cross di destro e rientro sul sinistro…
- Godin e Godimhen sono le facce della stessa medaglia. Il nostro è la testa gialla e l’altro è la croce nera. Quella che sovente dovranno farsi i tifosi del Cagliari. In ritardo, la falciata dell’uruguaiano è senza appelli. Ho visto un rigore netto.
- Ho sentito dire da Simone Inzaghi: il rigorista l’ho scelto io. Stamattina Dimarco li ha tirati bene.
- Cioè, un rigore decisivo può essere calciato da chi la mattina si sveglia bene, non la fa molliccia, e in allenamento non ne sbaglia uno? Non Dzeko, né Lautaro, né Brozovic, né Perisic, né Boninsegna, ma Dimarco…
- Secondo le sue teorie quindi, il nostro avrebbe dovuto tirarlo Mario Rui che ha fatto colazione con l’Ovomaltina e ha segnato tutti rigori della mattina con il nipote di 5 anni in porta.
- Ho visto Insigne bucare Cragno e 2-0.
- Il prosieguo ho visto che poteva regalare altre soddisfazioni, ma un po’ l’imprecisione, un po’ perché Mazzarri ha continuato con i 10 difensori e così il risultato non si è più sbloccato.
- Non gli ho visto togliersi la giacca e non gli ho sentito cantare “felicità, è un bicchiere di vino con un panino…”. Ma a metà ripresa, finalmente, gli ho visto guardare l’orologio. Ho amato Mazzarri.
- Ho rivisto all’improvviso Bellucci. Il nostro Claudio Bellucci. Ho amato Bellucci. Soprattutto Monica.
- Ho visto entrare Lozano e sentire il Minao dire all’arbitro “scarfa ‘o cartellino” (anche se stavolta non ha procurato gialli).
- E ho visto entrare Elmas e sentir il Minao dire a me “scarfa ‘o vafancul”.
- Quando ho visto uscire Godimhen, l’intero stadio gli ha tributato una standing ovation. Hanno esultato tutti. Soprattutto Godin.
- Ieri è stata la partita della consacrazione. È stato pazzesco. Immarcabile. Ho visto un fenomeno. Chissà se Milik è ancora vivo.
- Ho rivisto Grassi. L’ho visto solo e sconsolato. Per me è e sarà sempre Grassi&Regini. Non ho amato Grassi&Regini.
- Ho visto Ospina in campo. Giuro.
- Ho visto il leader tecnico ed emotivo del Cagliari non toccare palla. E ho visto il suo assistente, Nandez, attaccare il poster di Mario Rui in camera, mentre calcia un rigore.
- Ho rivisto Ciro Ferrara, commentatore su Dazn. Ho amato Stefan Schwoch.
- Ho rivisto Demme e Mertens. Mi auguro per loro che Spalletti non li consideri solo alternative di Zambo e Godimhen. Altrimenti li vedremo “scarfare spesso la panca”.
- Non ho visto il solito 4-0, ma anche stavolta la partita è finita al 55’.
- Ho visto il Napoli sbatacchiare anche squadre chiuse e organizzate, tipo il Cagliari, che si cementano in area di rigore con tranquillità e consapevolezza.
- Ho visto una sola squadra in campo.
- Continuo a vedere una meravigliosa capolista. Felicità, è un bicchiere di vino con un panino…
- Forza Napoli Sempre
Ma Cellino è ancora vivo?
Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata