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Quante storie per Ospina: torna e gioca, è il suo lavoro (infatti lui non si lamenta)

E il volo charter arriva o no, perché il pappone non ha preso un terzo portiere. È una situazione del tutto normale, capita persino a noi del calcetto del giovedì

Quante storie per Ospina: torna e gioca, è il suo lavoro (infatti lui non si lamenta)
Db Milano 12/02/2020 - Coppa Italia / Inter-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: David Ospina

Caro Napolista, devi sapere che il lunedì sera gioco a calcetto: abbiamo la nostra brava squadretta, il livello e l’età sono quel che sono (io che di anni ne ho 44 sono uno dei giovani) ma è una faccenda che prendiamo tutti sul serio. Pensa che abbiamo le riserve delle riserve perché, come saprai, è sempre difficile arrivare a dieci.

Ti dico questo perché qualche settimana fa sarei dovuto rientrare dalle vacanze di domenica ma poi, un po’ per pigrizia e un po’ per evitare il grosso del traffico, ho optato per una “partenza intelligente” al lunedì mattina, che tanto intelligente non si è rivelata in quanto siamo rimasti bloccati in autostrada. Ero però con la coscienza a posto, perché avevo già avvisato che non sarei sceso in campo ed era stato allertato un sostituto.
Naturalmente poi è arrivata la legge di Murphy: uno dei dieci ha avuto un impedimento, dunque partita a rischio, data la difficoltà di trovare il famigerato “decimo” a poche ore dal calcio d’inizio. La cosa si è risolta perché sono arrivato a casa alle 20, ho mollato la famiglia senza nemmeno scaricare la macchina, mi sono infilato la divisa della squadra e le scarpe, e alle 20:30 ero regolarmente sul terreno di gioco. Dopo dodici ore di rientro a passo d’uomo in autostrada. Figurati, ero così pieno di adrenalina che una volta tanto ho giocato bene e abbiamo addirittura vinto.
Ora io non voglio paragonare gli smadonnamenti sull’A1 congestionata a un volo internazionale, e soprattutto il livello infimo delle nostre partitelle alla Serie A (per quanto questa continui a registrare un impoverimento tecnico), però in tutta onestà mi sta venendo il latte alle ginocchia con ‘sto fatto di Ospina. Non lo dico per il Napolista, eh, solo che purtroppo ogni tanto ci ricasco e leggo anche altrove: e il volo charter, e arriva alle 17, no arriva alle 21, speriamo che arrivi in tempo se no l’avete visto quant’è scarso Marfella? Mirante dove sta? Il Pappone i soldi non li caccia nemmeno per gli svincolati?
Sinceramente Ospina deve solo arrivare con un aereo privato pagato (anche) dal Pappone, sperare che non si perdano i bagagli in aeroporto, tornare a casetta sua, farsi una doccia e una bella dormita. L’indomani mattina fa colazione, va al Konami Center (che nome figo eh?) per l’allenamento di rifinitura, poi pranza con il resto della squadra, sale su un pullman e va al Maradona a difendere i pali per la squadra che l’ha messo sotto contratto.
Certo, io capisco il fuso orario, il calendario delle nazionali e le menti brillanti che li compilano, però insomma: è un professionista e tutto questo fa parte del suo lavoro. E, per inciso, credo che il buon Ospina sia anche l’unico che non si sia lamentato della situazione.
Però non vorrei che questo diventasse l’ennesimo alibi, le mani messe avanti per dare la colpa a qualcun altro nel caso le cose sabato si mettessero male per noi. Te lo dico perché ho la sensazione che quest’anno il Palazzo abbia un po’ scaricato la banda Agnelli, e se dovessimo perdere con i gobbi mi sembra sia già stata pianificata un’accurata exit strategy.
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