Buona la direzione di Manganiello, che fa le scelte corrette e tiene in mano la partita dialogando costruttivamente con i giocatori in campo
Fila liscia la direzione di Gianluca Manganiello della sezione di Pinerolo, designato per la sfida tra Udinese e Napoli, ben più impegnativa di quanto sembri vista la classifica. L’arbitro indovina tutte le scelte, tiene in pugno la partita ricorrendo raramente all’utilizzo dei cartellini e soprattutto ha un dialogo molto costruttivo con i calciatori in campo, come quando rasserena Becao nel primo tempo e Samir nella ripresa dopo avergli fischiato un fallo contro.
Il caso realmente spinoso si presenta all’inizio della partita. Al 5’ Pereyra s’infila in area di rigore e Di Lorenzo, che sopraggiunge alle spalle, va a contatto con l’argentino. Manganiello lascia giocare, Irrati al VAR in ogni caso non potrebbe intervenire perché si tratta di intensità del tocco e non è una fattispecie che cade nelle sue mansioni. La dinamica effettivamente lascia presupporre l’irregolarità, perché Di Lorenzo tocca con la gamba sinistra l’avversario, ma proprio perché è lieve è condivisibile la scelta del direttore di gara di non sanzionare l’intervento.
Corrette le ammonizioni comminate a Samir (scivolata in ritardo su Politano) e Molina (sgambetto di frustrazione ad Elmas); stesso discorso per il giallo rimediato da Mario Rui, che colpisce prima il pallone ma col piede destro tocca dolorosamente anche l’avversario. L’ammonizione è un po’ severa, ma le proteste accese del portoghese la giustificano a posteriori.
Una chicca: alla mezzora, una verticalizzazione di Mario Rui colpisce l’arbitro, il pallone poi torna in possesso del Napoli. Non era necessario interrompere il giocatore e ripartire dalla rimessa dell’arbitro com’è accaduto, dal momento che la deviazione non ha cambiato il possesso.