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Zapata rovina il sabato del villaggio della Salernitana

C’è la troupe di Canal+ per Ribery e nessuna osservanza delle regole anti Covid sotto gli occhi di De Luca. Grande prova dei granata, beffati da uno dei pochi lampi dell’Atalanta

Zapata rovina il sabato del villaggio della Salernitana
Db Bergamo 25/04/2021 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Bologna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Duvan Zapata

L’atmosfera è da sabato del villaggio a Salerno. L’euforia per un altro confronto importante eccita l’Arechi, che dopo la Roma riceve l’Atalanta in uno stadio tutto esaurito. Ci sarebbe da fare la precisazione sulla percentuale della capienza, ma in realtà sarebbe di relativa utilità: la disposizione dei posti adottata infatti è del tutto fuori contesto storico, dal momento che gli spettatori sono totalmente accalcati e liberi di non indossare la mascherina, in una generale carenza di controllo sugli spalti che ricorda come il calcio a molte latitudini pare avere una legislazione a parte. Il tutto peraltro si svolge sotto gli occhi di Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno e presidente della Regione Campania, sistemato nel settore riservato alle autorità.

Ma la sua non è l’unica presenza degna di menzione. La meritano i 54 tifosi bergamaschi che hanno affrontato la trasferta, così come la troupe di Canal+ che ha trascorso tutta la giornata in città pronta a raccontare la prima gara da titolare e davanti al proprio pubblico di Franck Ribery. Castori schiera il francese da subito, per quanto fosse annunciato che non avrebbe sicuramente portato a termine la gara. Come prevedibile, a Ribery viene concessa la licenza di occupare la zona di campo che preferisce e i suoi tocchi spesso contribuiscono ad accelerare la manovra.

Il vero e proprio rebus per l’Atalanta però è rappresentato dal duo d’attacco scelto dal tecnico granata, composto da Djuric e Gondo. La loro fisicità fa ammattire la difesa bergamasca, che non riesce mai ad avere la meglio nei duelli corpo a corpo. Gondo tiene in apprensione Palomino, Djuric viene preso in consegna a turno da Demiral (a cui procura un taglio sul sopracciglio con una sbracciata al limite dell’espulsione) e Toloi. L’intensità messa in campo dalla Salernitana, insieme alla capacità di accorciare e allungare le distanze tra i reparti all’occorrenza, la fanno nettamente preferire rispetto agli avversari senz’altro più accreditati. La squadra di Castori crea molto di più, sa quando rinunciare al possesso palla assecondando l’inerzia della partita e si rende pericolosa con una certa frequenza, specialmente ad inizio ripresa. In tal senso si lasciano apprezzare le incursioni di Kechrida: lui e Gosens si concedono spazio da quel lato di campo, ma il tunisino ne fa decisamente un uso migliore.

L’intervallo diventa l’occasione per adottare alcune contromisure. Ribery, ancora in ritardo di condizione, lascia il campo per il meno raffinato Obi, mentre Gasperini capisce che deve affiancare un attaccante a Zapata e inserisce Ilicic al posto di Miranchuk. A centrocampo però la tonicità della Salernitana fa la differenza in entrambe le fasi di gioco, con i due Coulibaly che chiudono e si inseriscono con efficacia. Al 69’ i granata vanno ad un passo da un meritato vantaggio, quando Obi e Bonazzoli triangolano a ridosso dell’area di rigore: un colpo di tacco manda in porta il centrocampista che a tu per tu con Musso colpisce il palo. Nel momento peggiore, l’Atalanta passa in vantaggio: Ilicic, fino a quel momento evanescente, scherza con Bogdan e serve Zapata a centro area; Strandberg non è abbastanza vicino sul colombiano, che ha il tempo di girarsi e freddare Belec (75’).

La Salernitana accusa il colpo e perde mordente. Sullo stesso asse i nerazzurri per poco non trovano il colpo di grazia una decina di minuti dopo, con Zappacosta che mette a lato a porta semivuota dopo la respinta di Belec sulla conclusione di Zapata. Sempre nel finale, Gyomber salva deviando contro la traversa il colpo di testa di Gosens ben indirizzato. Il rammarico, per la squadra di Castori, stavolta è davvero tanto.

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