Alla Gazzetta: «Al contrario di Mou, che è cambiato nella proposta: prova a vincere, anche a costo di perdere»

Lele Adani proprio non riesce a non mandare frecciatine a Massimiliano Allegri. L’ultima è contenuta nell’intervista rilasciata oggi alla Gazzetta dello Sport. Il tema è Juve-Roma in programma stasera.
«Mi aspettavo che dopo due anni Allegri si sarebbe ripresentato con una lettura calcistica diversa, invece è sempre lo stesso. Al contrario di Mou, che è cambiato nella proposta: prova a vincere, anche al costo di perdere. Roma-Sassuolo e il derby sono il manifesto di questa nuova filosofia, con cui produci tanto e concedi tanto, che tu vinca o che tu perda».
Indica cosa la Juve non deve fare per provare a vincere.
«Stare troppo bassa, per non rendere troppo ampia la porzione di campo da coprire per gli attaccanti. Se Chiesa deve sempre partire da 60 metri, poi è logico che si sfianca dopo un’ora. In questo senso, fondamentale è che Bentancur ripeta quanto visto per esempio contro la Samp alzando costantemente la pressione sui mediani rivali L’uruguaiano è bravo a farlo, mentre soffre se deve limitarsi a contenere e giocare la palla dal basso».
Vincere stasera è più importante per la Juve o la Roma?
«Per la Juventus. Le ultime vittorie hanno ridato fiducia a un ambiente che deve ancora capire se filosoficamente sia stata fatta la scelta giusta con il ritorno di Allegri. Un nuovo stop ridarebbe spazio all’incertezza. La Roma, invece, è all’inizio di un percorso e non ha la fretta di chi ha la vittoria come unica cosa che conta».