Le previsioni sull’ambiente sono state pienamente rispettate. Non è vero che in dieci si gioca meglio, come dice Nils Liedholm
A sentire Serse Cosmi lui è convinto delle buone possibilità del Napoli di ottenere eccellenti risultati quest’anno. Fin anche lo scudetto. Ma, a suo dire, tutti i suoi interlocutori addetti ai lavori controbattono “vedrai alla prima sconfitta che succede. L’ambiente non la regge e cominciano polemiche”.
Sostanzialmente è quello che è accaduto a partire dal minuto successivo al termine della partita.
Eppure a mio avviso la partita ha avuto un andamento chiarissimo. Fino alla espulsione di Mario Rui il Napoli ha dominato. E poteva essere tranquillamente sul 3 a 0 senza errori macroscopici in fase conclusiva. Errori di Petagna. E super errore di Zielinski a porta spalancata e senza pressione di avversari. Zielinski, detto per inciso, sempre più transita dal novero delle grandi promesse a quello delle piccolissime realtà. Poi è venuta fuori tutta la pochezza intellettiva del portoghese che commette un fallo brutto quanto inutile. Con conseguente sacrosanta espulsione. E comincia un’altra partita. Il Napoli si ritrova con un uomo in meno nell’unico ruolo dove non ha un doppio. Il terzino sinistro. E per di più sulla fascia dove agiva Moses, uno dei punti di forza, se non il principale, della manovra dello Spartak. A quel punto comincia un’altra partita.
È vero che il grande Niels Liedholm sostenne una volta che in dieci uomini si gioca meglio perché c’è più spazio ma sappiamo quanto il barone coltivasse l’uso dell’ironia. Ed allora avendo perso una partita giocata con un uomo in più tirò fuori questa gustosa storiella per giustificare la sconfitta. Ma torniamo a noi.
Espulso Rui, tutto è cambiato. È subentrato un certo inevitabile nervosismo dei calciatori. Chiariamo che Spalletti ha fatto saggiamente uscire Insigne. Sarebbe stato un errore farlo consumare in un match che avrebbe certamente richiesto un superlavoro fatto di logoranti rientri. Ed ha fatto a mio avviso i cambi giusti. Come sempre gli errori dei singoli, o se vi piace di più gli episodi hanno deciso la partita. Ad esempio se Manolas – per altro impacciato e insicuro come un pivellino sin dal primo minuto – fosse stato dieci centimetri più indietro sul colpo di testa il Napoli sarebbe tornato in vantaggio. E se Meret fosse stato più reattivo non avremmo subito il pareggio. Ma con i se e con i ma non si fa la storia. Devo anche dire che trovo ingiuste le critiche ad Elmas che ha cambiato ben quattro posizioni in campo per necessità .
Insomma non credo sia il caso di far drammi anche se la sconfitta brucia. Purtroppo però ho la sensazione che al mondo dei social, e quello di certi talk show, non sia sembrato vero di poter dare fiato alle trombe delle critiche a Spalletti – due volte nella polvere due volte sull’altar – , al presidente taccagno, al mancato acquisto del terzino sinistro….A me è parso evidente – ma posso sbagliare – che la partita era stata preparata alla perfezione e lo dimostra la prima mezz’ora di predominio a tratti spettacolare. Poi l’isteria di Mario Rui ha rovinata la serata. In più diciamo una cosa con chiarezza: esistono dei pazzi convinti che il Napoli quest’anno avrebbe vinto tutte la partite? Ma ciò nonostante, anche in Europa League, nulla è perduto. Men che mai l’onore.