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Non godo per le disgrazie di Higuain, anche se a suo tempo l’ho odiato

È come sapere che la bellissima che ci lasciò, è diventata bruttissima. Bullizzarlo non ci renderà migliori di lui. Lo abbiamo amato alla follia, perché essere felici del suo declino?

Non godo per le disgrazie di Higuain, anche se a suo tempo l’ho odiato

Alcuni anni fa m’innamorai di una bellissima donna, talmente bella che – sbagliando – la ritenevo fuori dalla mia portata. Così non fu, e trascorremmo anni meravigliosi insieme, molto intensi, di gran felicità. Poi, sul più bello, mi lasciò e scappò da un giorno all’altro per legarsi a un’altra persona: non più bella di me, forse nemmeno più brava, ma sicuramente più famosa, con una ricca famiglia alle spalle. Una di quelle persone nate per vincere, che guardano dall’alto verso noi poveri cristi che ancora crediamo alla favoletta dell’amore eterno e a cui, forse, piace addirittura perdere.

Com’è ovvio che sia, per i primi tempi provai un odio autentico nei confronti della ragazza che mi aveva mollato: non riuscivo a capire perché l’avesse fatto, nonostante fossimo stati benissimo insieme e ci fossimo dati tutto, reciprocamente. Poi, pian piano, subentrò la parte razionale e capii che in fondo eravamo troppo diversi. Un po’ quello che avevo sempre saputo: è stato bellissimo, sì, ma non sarebbe durata per sempre.

Ma se quella donna era per me, come direbbe la Nannini, bella e impossibile, per l’altro, quello ricco e vincente e di buona famiglia, era una delle tante. Non era la prima, non sarebbe stata l’ultima, e di donne belle come o più di lei ne aveva sempre avute, e sempre continuerà ad averne. Fatto è che, poco dopo, l’altro s’invaghì di una delle donne più affascinanti del mondo, e la fece sua. E lei, quella che mi aveva lasciato, iniziò il suo percorso di smarrimento di se stessa, finendo poco per volta per sparire dalle cronache.

Alcuni tempi dopo mi iniziarono ad arrivare delle foto sue, di lei, la mia ex fiamma. Direttore, era irriconoscibile: ingrassata, gonfia, gli occhi spenti. Qualcuno malignava somiglianze con celebrità dello spettacolo note per la simpatia, ma non certo per leggiadria. Insomma, non pareva nemmeno lei. Ecco, da quel momento iniziai a provare per la mia ex un sentimento diverso: la compassione, forse anche una punta di tenerezza. Sicuro un pizzico di nostalgia, per quel che era stato e sarebbe potuto essere se lei non mi avesse lasciato per uno che poi l’ha gettata via in un bidone al posto del cuore. Fuor di metafora, Direttore, dichiaro una colpa inconfessabile: voglio ancora bene a Gonzalo Higuaín. E non riesco a gioire, come molti fanno, delle sue disgrazie. Chiattone, pelato, paragonato a un talebano o a Giobbe Covatta. A parte che a me Giobbe è sempre piaciuto.

E allora mi domando: ma perché noi tifosi dovremmo essere felici per un ex calciatore diventato l’ombra di se stesso? Un calciatore che abbiamo amato alla follia, osannato, idolatrato. Che ci ha fatto male, sì, mollandoci per correre tra le braccia del nostro peggior antagonista amoroso. Mi chiedo: la notizia che Higuaín pare stia rescindendo con la squadra americana in cui gioca (e già qua…) e pensando nientemeno che al ritiro, ci risolleva il morale al punto da esserne felici? Ci fa stare meglio, ci fa sentire più forti, più fighi?

Sì, Higuaín da quando ha lasciato il Napoli per la Juve non ne ha più indovinata una. Ma io inorridisco quando vedo certi meme, o quando leggo sui social (il cancro del nuovo millennio) commenti di certi subumani felici che al calciatore sia morta la mamma. Ha sbagliato, tanto e tutto, nel calcio e probabilmente anche nelle scelte di vita. Forse il deterioramento esteriore è la manifestazione visibile di quel che gli è successo all’interno, ma questo non lo sapremo mai. A noi interessa fare i guappi, bullizzare, sfottere la ragazza del liceo che ci ha lasciato ed è stata lasciata e dopo è diventata cicciona.

Io preferisco invece ricordare quanto mi ha fatto godere quando era il nostro numero nove. Lasciamolo in pace. A noi non deve dar conto. Il conto, forse, gliel’ha già presentato la vita, ma la vita è sua. A noi deve interessare il Napoli di Spalletti, che è una squadra bellissima. Concentriamoci sul futuro, ché ancora non sappiamo quanto ci farà gioire, anziché volgere al passato. Soprattutto se lo facciamo per sfottere un ex con cui non abbiamo più niente in comune. Fra l’altro, schernirlo non ci renderà migliori di lui.

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