Il presidente Figc: «Il razzismo è una questione culturale, di educazione. Stiamo pensando a norme più severe ma non è un problema di norme»
Sugli ululati razzisti e gli appellativi “scimmia” rivolti a Koulibaly è intervenuto il presidente della Federcalcio Gravina.
«Per gli imbecilli non c’e’ decreto che tenga, lo sono per cultura non per vocazione. È un fatto culturale, stiamo pensando a norme più stringenti ma non è un problema di norme, è un problema di educazione e di cultura».
Per quel che riguarda la questione stadi, anche legata al razzismo, ha detto:
«Stadi più moderni rappresentano nuove esigenze, è chiaro. Stiamo cercando di incentivare nuove costruzioni. Abbiamo bisogno di luoghi che abbiano impatto positivo sia sui bilanci sia sulla gestione dell’evento calcistico».