Alla Gazzetta: «È meritatamente in vetta. Il nuovo ruolo di Brozovic è merito suo. Il Napoli ha sbagliato niente. L’Inter gioca bene ma si è persa nei dettagli»
Sulla Gazzetta dello Sport un’intervista a Borja Valero, pupillo di Spalletti quando era allenatore dell’Inter.
«Se c’è un tecnico capace di ribaltare l’ambiente, di portare subito idee e di aggiungere entusiasmo, quello è Luciano Spalletti. L’abbiamo visto subito anche noi all’Inter: è riuscito a ricostruire e a centrare gli obiettivi che il club aveva. Anche ora al Napoli ha avuto un impatto incredibile ed è meritatamente in vetta».
Esiste un “metodo Spalletti”?
«È bravissimo ad entrare nella testa dei giocatori, a farli sentire… forti. E poi se ha a disposizione una squadra con la qualità del Napoli, tutto è più semplice».
Spalletti ha messo le basi per il lavoro di Conte, dice. E alla Pinetina restano ancora tracce del suo lavoro.
«Una su tutte, Brozovic in questa nuova posizione bassa davanti alla difesa. All’inizio lo considerava un giocatore offensivo, ma sulla trequarti Marcelo non riusciva a dare il suo contributo. A quel punto lo ha portato qualche metro indietro ed è diventato un regista devastante, perfino unico: non esiste un altro centrocampista capace di fare così tante cose, tutte bene, come lui. Nell’Inter è cambiato il sistema di gioco, ma Brozovic è rimasto proprio là dove lo aveva messo Spalletti».
Su Insigne:
«Insigne a Napoli non è solo un capitano, ma un simbolo, un figlio della città: sarebbe bello e romantico se terminasse la carriera a casa sua. Ma solo Insigne sa cosa sia meglio per lui e la sua famiglia: la sua decisione andrà comunque rispettata. Se poi diventasse un parametro zero, allora potrebbe fare la fortuna di tante squadre, Inter compresa».
Come si spiega il -7 in classifica dell’Inter?
«Il Napoli ha sbagliato poco, anzi niente. Qui vince chi difende meglio e Spalletti ha costruito un fortino. L’Inter però gioca bene, fa sempre la partita e finora le sono mancati solo piccoli dettagli».