Stare in piedi in Inghilterra è in teoria vietato dalla legge che seguì la strage di Hillsborough. Ma dal 1° gennaio cinque club avranno aree deputate

Anche nel Regno Unito c’è una battaglia tra i tifosi e le forze di polizia. E il motivo è simile a quello riscontrato in alcune città d’Italia, certamente a Napoli. I tifosi vorrebbero quelle che vengono definite “safe standing” zone dove sia possibile guardare la partita in piedi – come avveniva una volta negli stadi inglesi – in sicurezza.
Il capo della polizia “calcistica” Roberts ha detto che sta avvenendo una corsa forsennata alla riapertura delle “safe standing” e che c’è il rischio che tornino a essere zone di dominio degli ultrà.
Manchester United, Manchester City, Tottenham Hotspur, Chelsea e Cardiff City dal 1° gennaio avranno zone per stare in piedi. Altri club avranno zone con sediolini pieghevoli, in stile strapuntini ferroviari, ma senza l’autorizzazione a stare in piedi.
Ne scrive il Times che riporta le parole di Amanda Jacks dell’associazione tifosi. Ha definito bizzarre e isolate le parole del capo della polizia. «Ignora 32 anni di campagne da parte dei gruppi di tifosi, un decennio di ricerche da parte di club e leghe e altri 18 mesi di raccolta di prove da parte del governo. Nessuno vuole che il calcio diventi o diminuire il potere degli steward».
Il divieto di stare in piedi negli stadi inglesi è in vigore da oltre 25 anni anche se – aggiunge il Times – è ampiamente ignorato da molti tifosi. Stare in piedi in Premier League fu stato vietato dal 1995 sulla scia della legislazione approvata dopo la strage di Hillsborough del 1989.