La Gazzetta racconta come sono cambiate le abitudini dei giocatori. Saelamaekers mangia salamini piccanti, Calhanoglu ama la margherita col tonno

Sulla Gazzetta dello Sport le abitudini dei calciatori di Inter e Milan: non scelgono più zone lontane dal centro, accanto ai centri sportivi, per le loro case, sono tornati a vivere in città. E si ritrovano spesso in un ristorante calabrese.
“Non tanto lontano, a Porta Vittoria, ci sono Bastoni, De Vrij, Gabbia. Se un tempo chi stava a Milano sceglieva senza esitazioni le vicinanze di San Siro e dell’Ippodromo, oggi non si può dire che non vada più di moda ma i campioni che vedono la Scala dal terrazzo sono meno: Brozovic e Vecino, ma pure Bennacer. Troppo forte il richiamo dei grattacieli. Ibra sta al piano 29 in Porta Nuova, Dzeko pure lui molto in alto”.
“Perisic, come l’atalantino Ilicic è al Bosco Verticale Il tecnico Simone Inzaghi è vicino, ma è più centrale in zona Garibaldi (dove abita anche il terzino rossonero Calabria), mentre più residenziale, ma elegante, non distante da Conciliazione, la scelta del tecnico del Milan Stefano Pioli”.
Sono pochi quelli che continuano a preferire residenze fuori città, come Theo Hernandez che abita sul lago di Como o il difensore rossonero Kalulu, che abita vicino Milanello.
La rosea si sofferma anche sui ristoranti preferiti dai calciatori delle due squadre. Il locale che mette d’accordo tutti è un ristorante calabrese.
“Il locale che oggi unisce entrambe le squadre è poco distante da City Life ed è lo Zenzero di Massimo e Antonio, due calabresi entrati nel cuore dei calciatori. Che, può capitare, mangiano pure insieme davanti all’unica tv dove spesso è posizionato Calhanoglu. Ma pure Rebic si piazza a guardare calcio. Se la gara è alle 18 i campioni siedono lì. Ibra è attentissimo nel menù, a Saelamaekers abbiamo visto in un dopo partita gustare la pizza col salamino piccante. Tutto è partito due anni fa da Ricardo Rodriguez. Che ha trascinato Calhanoglu (ama la margherita col tonno). E da lì quasi tutti in un trionfo di scampi, branzini, chateaubriand (il filetto a fette) e il vero tartufo di Pizzo Calabro”.