“Hanno i testimoni, almeno potrebbero formulare un’accusa. Il tifoso daspato sarà l’unico a pagare?”

“È passato un mese da quando Koulibaly denunciò i vergognosi ululati razzisti ricevuti (e non solo lui) a Firenze”. Indignarono un po’ tutti, come da prassi. La Procura della Figc aprì un’indagine, che così è rimasta: aperta. Oggi Repubblica.it ci ritorna, e si chiede: ma quanto ci vuole? Che messaggio dà il calcio italiano anche quando non riesce a squalificare la curva della Roma per i cori contro Ibra e Kessié sospendendo la pena?
“Intervennero i delegati della Procura federale – ricorda Repubblica – attirati dalle lamentele del difensore senegalese, fu ascoltato lui e anche il bordocampista di Dazn che aveva raccolto il suo sfogo. Indagine aperta e mai conclusa: quanto ci vuole per formulare un’accusa, se non proprio una sanzione, con almeno due voci a testimoniare i fatti? E certo non può diventare capro espiatorio quell’unico tifoso viola identificato e daspato dalla Digos: i cori infami provenivano da almeno due settori, compresa la tribuna coperta”.