Persino Cruciani e Le Figaro ieri erano preoccupati per noi. La mezz’ora maradoniana di Mertens. La magia ha trasformato Lobotka
Il mio Napoli – Lazio 4-0
- Le luci, la statua, le emozioni, l’atmosfera. Il ricordo di Maradona ha letteralmente rubato la scena. Ma devo dire che al livello di gioia, non mi ha lasciato indifferente nemmeno il ritorno di Hysaj.
- Assenti i migliori, la fresca sconfitta con l’Inter, i problemi in coppa, la voglia di rivalsa del camerata Sarri, le difficoltà, il nervosismo, Lobotka. Persino Cruciani e Le Figaro ieri erano preoccupati per noi.
- Pioggia battente e ho pensato: nel caso remoto di vittoria, a fine partita, il camerata si giustificherà con il campo bagnato, l’assenza di Marusic o le 24 di riposo in meno rispetto al Napoli?
- Al 6’, il più criticato da me in queste 14 giornate per il suo mummismo, ha approfittato di un rimpallo e di sinistro ha scamazzato la rete. In Suo onore, l’ho chiamato “Ziegol”.
- Sempre in Suo onore, al 10’ (non a caso), dopo un prolungato palleggio corale, Mertens ha inaugurato il “tutti al bar”. Due finte e mezza difesa si è ritrovata con caffè e cornetto supina ai bordi del campo.
- Una punizione procurata, un recupero difensivo, un paio di buoni appoggi e un assist: Insigne in 10 minuti ha riscattato il nulla di una partita intera a San Siro.
- Nei primi 30 minuti, ho rivisto il Sarri ball. Senza Sarri.
- E la Lazio? Un incrocio di Acerbi da corner e poco prima un tiro al volo di Luis Alberto parato in bello stile da Ospina.
- Ospina è entrato in campo con già un occhio nero. Stavolta si è portato avanti con il lavoro e per la prima volta da quando è a Napoli è riuscito a non farsi curare dal dottore.
- Mertens ha concluso la mezz’ora maradoniana con un semi pallonetto a giro da fuori area che si è infilato all’incrocio.
- Dopo la segnatura, hanno inquadrato Spalletti che volteggiava compiaciuto la mano. Secondo me voleva consigliare a Sarri di prepararsi un uovo sbattuto.
- Mertens ed io siamo entrati talmente nella parte che ho iniziato a chiamarlo el Dries e completamente in estasi ho immaginato persino che segnasse con la mano.
- Poi, non so se è stato reale o frutto della suggestione, ma in più di un’occasione ho visto Mario Rui a ridosso della punta come fosse un vero 10. Anche se lo vedo più somigliante a Sivori o Hagi, o a Pasino.
- Quando poi l’ho visto calciare da fuori area e recuperare la palla dai piedi dell’avversario a 80 metri esattamente nello stesso istante ho cominciato a pensare di essere sotto effetto di qualche strana sostanza. Ma io o lui?
- Chi sicuramente è stato completamente investito dalla magia è Stanislav Lobotka. Mai visto giocare così qui. Ma nemmeno qualcosa che si avvicini al giocatore di ieri. Il migliore.
- A un certo punto ho immaginato che Spalletti avesse detto ai suoi: due sono le cose che potete fare. O buttate la palla in tribuna o la date a Stanislav.
- I suoi diretti avversari, alla fine, per frustrazione lo hanno piallato beccandosi un paio di ammonizioni.
- Dopo Zola Magic box, Stanislav Strongbox.
- Se Victor può tranquillamente farsi costruire un infinito rompicapo al posto della mascherina perché c’è Mertens, Zambo deve pensare di rientrare il prima possibile perché quel Lobotka gli può rubare il posto anche nel Camerun.
- Voglio inoltre menzionare il sillogismo di Tiribocchi. Prima ha detto: Lobotka fa la differenza. Poi, dopo 5 minuti: la differenza la fanno i campioni. La conclusione a cui arriverebbe Aristotele la spiego io?
- Nel secondo tempo, la Lazio è scomparsa completamente dal campo. E il Napoli si è adeguato amministrando risultato ed energie.
- Riflettendo la difesa biancoceleste ci siamo chiesti come può mai il camerata riproporre un gioco degno del suo nome. Patric, Luiz Felipe, Hysaj: tutti e tre non apparano la plusvalenza di Rovella, né quella di Audero.
- Al 63’ è uscito Mertens. Standing ovation al Maradona e da casa Minao ci siamo alzati in piedi.
- Sul finire, Diego ha detto: questa è partita da 4-0. Ma sembra che il Napoli non ci creda più.
- Un minuto e Fabian lo ha accontentato con il suo classico gol all’angolino dai 22 metri.
- 4 gol subiti e non me la sento di dare colpe a Reina. Seppur la sera si trasformi in Papereina e ci veda meno di Handanovic contro la Juve.
- Un’ultima curiosità, sempre sul camerata. Ma di solito non litiga con la penna, i foglietti e gli appunti durante la partita? Ieri, niente?
- Sempre Diego è venuto in soccorso spiegando l’arcano: evidentemente avrà scritto solo un promemoria alla fine: “4-0: stavolta, non ci ho capito manco il….” Finite voi la frase.
- Queste partite fanno bene al cuore, alla classifica e al campionato. Non dobbiamo accettare la mediocrità.
- W el Dies, W Dries.
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Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata