Il coinvolgimento, più o meno diretto, in vicende losche e penali. Sullo sfondo, la distanza tra i cugini Elkann e Andrea Agnelli, tant’è vero che La Stampa non censura nulla dell’inchiesta plusvalenze
Indagando sulla Ndrangheta a Torino, i carabinieri scoprirono che un loro rappresentante gestiva la compravendita dei biglietti affidati dalla Juve ai vari club di ultrà. E lo stesso faceva da paciere tra i vari club.
Come sappiamo, la procura della repubblica di Torino ha ritenuto non censurabili il comportamento e le responsabilità dei dirigenti della Juve nei confronti della gestione dei pacchetti di biglietti per le partite.
Poi, per garantirsi la possibilità di comprare un centravanti valoroso, Luis Suarez, hanno convinto vertici e professori dell’Università per gli stranieri di Perugia di far sostenere allo stesso Suarez un bonario esame della lingua italiana.
Bonario nel senso di “truccato”. Cioè furono anticipate all’esaminando le domande che gli sarebbero state rivolte, e avrebbero, i professori, certificato che Suarez parlava correttamente l’italiano. E questo per consentirgli di ottenere la cittadinanza italiana.
La procura di Perugia ha mandato a processo anche l’avvocata dello studio legale della Juventus. Ma nell’immaginario collettivo circola il sogno che un filone aperto della inchiesta potrebbe riservare altre sorprese.
In queste ore, sempre la Procura della repubblica di Torino ha indagato la stessa società Juventus, il suo presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Nedved e (ex) dirigenti della società. L’oggetto delle indagini, plusvalenze per 282 milioni di euro.
Tre inchieste giudiziarie ci consegnano uno spaccato socioantropologico di una famiglia, di una grande impresa del Novecento, importante nella vita economica e sociale del nostro Paese.
Sugli aspetti processuali, accusa e difesa si confronteranno nelle aule dei tribunali. Quello che emerge dalle “carte”, al di là delle responsabilità penali, svela un modo di essere impresa, di fare profitti, di filosofia della vita davvero inquietanti.
Intanto, affiora in controluce uno spaccato di conflitti familiari. È evidente che i due cugini, John Elkann e Andrea Agnelli, si ritrovano su sponde diverse. Il giornale di famiglia, La Stampa, in questi ultimi mesi non ha mai lesinato critiche alla squadra, e ora sta dando spazio ai contenuti della inchiesta penale della Procura di Torino.
È come se si fosse esaurita la capacità della famiglia di scegliere gli uomini giusti. I Boniperti del secolo scorso, per intenderci. Come è stato possibile inciampare su questi ostacoli? Come potevano non sapere, i vertici della famiglia, quello che accadeva nella curva sud? E come è stato possibile che lo studio legale della (ex) Fiat si sia prestato alla poco onorevole vicenda perugina?
Adesso, allo stato attuale della inchiesta sulle plusvalenze, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è coinvolto in prima persona nei comportamenti illeciti e nella gestione della società quotata in borsa.
Se vuoi essere sempre aggiornato seguici su Google News