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Vecchioni: «A San Siro scavalcavo per vedere l’Inter. I più forti? Maradona e Ronaldo quello nostro»

Al Corsera, intervistato da Aldo Cazzullo: «Luci a San Siro? Lei mi lasciò il giorno in cui partivo militare. Facevo il Car a Casale Monferrato e soffrivo come una bestia»

Vecchioni: «A San Siro scavalcavo per vedere l’Inter. I più forti? Maradona e Ronaldo quello nostro»
Db Milano 05/12/2005 - concerto di Roberto Vecchioni / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera.

«Divenni interista prima, al tempo del Milan del Gre-No-Li, che era molto più forte di noi. Comprammo Angelillo, l’angelo con la faccia sporca, ma purtroppo si innamorò perdutamente di una ballerina, Ilya Lopez, che si chiamava in realtà Attilia Tironi… San Siro aveva un solo anello. I miei amici e io non avevamo i soldi per il biglietto, così scavalcavamo».

Chi era il suo eroe?

«Corso. Fingeva di non esserci, poi calciava una punizione a foglia morta. Comunque i più forti che ho visto dal vivo sono Maradona e Ronaldo. Quello vero, il nostro».

Tra Milan e Juve chi tifa?

«OvviamenteMilan».

Luci a San Siro parla di una delusione d’amore.

«Lei mi lasciò il giorno in cui partivo militare. Facevo il Car a Casale Monferrato e soffrivo come una bestia. Allora presi la chitarra e scrissi una canzone: così la donna che avevo amato avrebbe avuto vent’anni per sempre».

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