La maledizione del Mapei Stadium ha colpito ancora L’arbitro (Mr Bean) era scarso ma fischiare un fallo che non c’era a 35 metri dalla porta, non è come concedere un rigore.
Il mio Sassuolo – Napoli 2-2
- La solita indigesta partita al Mapei Stadium.
- Motivi per non ricordarsi questa maledetta trasferita se ne trovano sempre: un rigore senza senso al 95’ di Manolas, una traversa di Milik, un retro passaggio assurdo di Hamsik, Floro Flores e Sansone che macchiano l’esordio di Sarri.
- Alla stesura dei calendari, invece di controllare quando cadono le partite con Juve e Milan, andrebbe sottolineata con relativo sfregamento delle biglie la gita horror a Reggio Emilia.
- Il Chievo, dopo vari lustri, siamo riusciti a cancellarlo dalla cartina. Sarebbe ora di iniziare a recuperare qualche fondo di caffè almeno per cominciare a difenderci.
- L’unica nota positiva della serata è stata la beffa evitata nel finale.
- E subito dopo il grido strozzato di Defrel, che in carriera avrà segnato solo al Napoli.
- Mentre Ferrari probabilmente prima di ieri sera non aveva mai segnato, se non nella sua porta contro la Juve.
- Anche stavolta, avevamo i tre punti già in tasca. Anche stavolta eravamo in pieno controllo e anche stavolta ci eravamo illusi.
- Dirò di più, per come si stava evolvendo la gara, ero proprio convinto che non ci sarebbe mai sfuggita di mano.
- Un primo tempo propedeutico al secondo. Pressione, lavoro ai fianchi e semina per un secondo tempo in cui le cose stavano andando esattamente come volevamo. Fino al 60’.
- Un quarto d’ora con marce più elevate e gol di Fabian e raddoppio di Mertens imbeccati da Zielinski. Doppio vantaggio e classica gestione del risultato.
- Il Sassuolo non si era mai visto. Il divario ormai era enorme e qualche sprovveduto avrebbe potuto finanche pensare a uno Scansuolo già negli spogliatoi che a gennaio ci avrebbe regalato Boga, acquistando Marfella, Malcuit e Christian Bucchi per 78 milioni.
- Invece, non era stato il Napoli a preparare il terreno per una agile vittoria nella ripresa. La maledizione del Mapei, nella nostra totale inconsapevolezza, ha iniziato a contaminare l’aria già nell’intervallo, estromettendo Insigne.
- Poi ci ha innalzato all’apice della prestazione, in modo da mollare un po’ la stretta e, nel momento cruciale, ci ha portato via Fabian, che Spalletti stava per sostituire, per un Politano entrato già spento.
- Il Napoli ha arretrato vistosamente il baricentro, subendo un gol circense da parte di Scamacca, che Dionisi stava per sostituire. Stoppone di petto e tiro al volo in 10 centimetri quadrati. Roba che si vede una volta all’anno nei peggiori saggi di danza di Caracas.
- Poi è uscito un esausto Lozano per un Demme entrato più spento di Politano.
- Mancava troppo tempo e i nostri non sono più riusciti a ripartire, né a imbastire 3 passaggi di fila, né ad allungare la squadra, né a conquistare una punizione lontano dalla nostra area.
- Nel finale, le maglie neroverdi sembravano il doppio di quelle rosse. E così la maledizione ha potuto proseguire verso il proprio obiettivo: eliminare dalla contesa Kulì, far entrare Jesus, mettere il fischietto in bocca all’omino in giallo e far segnare Ferrari, di testa, solo in area.
- Va detto che Mr Bean è scarso, ma fischiare un fallo che non c’era o non fischiarne uno che c’era a 35 metri dalla porta, non è come concedere un rigore.
- E inoltre la rogna del Mapei, va detto, grazie al Var, non ha potuto completare il disegno prefissato fino in fondo, rendendo solo amara una fine che ormai era diventata una vera e propria disfatta.
- Espulso Spalletti, ho pensato che mancava all’appello solo Ospina in ospedale e il ritorno improvviso di Zaza. Oppure un gol rimpallato di Berardi, che è simpatico quanto Nedved.
- I fatti nefasti di Reggio Emilia hanno evidenziato che l’esaltazione è il nostro tallone d’Achille, seppur sia davvero difficile tenere i piedi per terra.
- E inoltre, ho sentito qualche scellerato nel post Lazio che ha avuto l’ardire di introdurre nelle discussioni lo spallettismo. Ogni qualvolta si inizia a parlare di “ismi” ci stiamo incamminando sulla strada dell’auto distruzione. Eppure lo avremmo già dovuto notare che porta malissimo.
- Mi aspetto solo che Aurelio oggi intervenga manifestando che vuole tenere Spalletti a vita o per i prossimi 10 anni. Appena lo dirà, il giorno successivo il Real Madrid contatterà il nostro Luciano. È matematico.
- Chiudo con la bestemmia finale del Minao che ha preso molto bene questo risultato. Rivolto ai sassuolesi, ha detto dolcemente: vabbuò, mo’ jat a fa’ ‘e mattunelle e nun c’scassate ‘o …. Amen.
- Sassuolo in B.
- Forza Napoli Sempre
Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata