Sul CorSport. In questa vicenda non ci sono vincitori. Per il Napoli è un danno morale, oltre che commerciale, dimostra che l’attaccamento ai colori non vale nulla

Sul Corriere dello Sport, il vicedirettore, Alessandro Barbano, commenta l’offerta del Toronto a Insigne e la possibile partenza del capitano del Napoli per il Canada.
“In questa vicenda non ci sono vincitori. Quando un calciatore come Insigne divorzia nel modo che sta per accadere, il primo sconfitto è il club. Perché si rende visibile che la fedeltà ai colori sociali non vale nulla e che il patto fiduciario tra società e atleti è inesistente anche per un campione che ha segnato un’epoca. È un danno morale, ma anche commerciale. Perché l’attaccamento alla maglia è un valore nell’impresa calcistica. È vero che è finito il tempo dei Rivera, degli Antognoni e perfino dei Totti, ma il divorzio di un trentenne all’apice della carriera, che non lascia per la Juve, per il Barça o per il Real, ma per andare a giocare a Toronto, è una figuraccia per il Napoli”.
La fuga verso il Canada, però, continua Barbano, è un errore anche per Insigne.
“Giocare in America è una rinuncia a competere nel calcio che conta, dove il fantasista azzurro, grazie alla sua tecnica e alla sua intelligenza, avrebbe ancora molte cose da dire”.
Ci pensino sia il Napoli che Insigne e ci pensino i vertici del calcio, dai presidenti alle istituzioni ai tecnici.
“Difendere e sostenere la Nazionale e i suoi uomini chiave è nel loro interesse”.