Al CorSera: «La musica è talento e fatica, una materia che quando la studi ti si apre un mondo affascinante di matematica, di fisica acustica, di connessioni armoniche».

Il Corriere della Sera intervista Carmen Consoli. La cantautrice parla del suo rapporto con la musica e la matematica. La musica va studiata, proprio come una materia scolastica, approfondita, dice. Glielo ha insegnato suo padre.
«Mio padre era un musicista e uno studioso di musica. Lui non suonava soltanto a orecchio, reputava che si dovesse approfondire la musica. La musica è talento e fatica, estro e studio. Di recente ho conseguito un Professional certificate in teoria musicale alla Berkeley proprio perché lui mi aveva insegnato che è una materia che si studia. Puoi arrivare a orecchio alla musica, ma quando la studi ti si apre un mondo affascinante di matematica, di fisica acustica, di connessioni armoniche».
Tra musica e numeri c’è un rapporto molto stretto.
«Tanto è vero che c’è una materia che si chiama musica applicata alla matematica. Per esempio un accordo si forma per sovrapposizione di triadi sulla scala maggiore ed è incredibile come alla fine corrisponda tutto, una specie di prova del nove. Ero abituata a sentire un’armonia che mi dava soddisfazione e gioia, poi alla fine, facendo i calcoli, scoprivo che avevo ragione: era un settimo grado semi diminuito messo in tonalità. Numeri, ai quali ero invece arrivata d’orecchio».
Parla del figlio, concepito grazie ad un intervento a Londra. Spiega che ha scelto il donatore in base a caratteristiche specifiche.
«Ho avuto una lista innanzitutto di donatori compatibili. Io sono zero negativo per cui è molto complicata la combinazione anche dal punto di vista biologico. C’erano delle caratteristiche nella sua scheda: gli piace la musica, ha un diploma in pianoforte, ama Bach, Mozart e Beethoven. Lui è medico, studia la filosofia, non è religioso ma ama la filosofia orientale. E anche l’arte contemporanea. Una cosa importantissima è che ama la buona cucina, ha il palato fine. Insomma c’erano tre componenti favorevoli: Bach, la buona cucina, l’intreccio di scienza e musica. D’altra parte è il tipo di persona che forse avrei voluto incontrare, nella vita».
Non lo ha mai conosciuto ma le piacerebbe.
«Tantissimo. Ho una curiosità incredibile»
Tornerà a Sanremo?
«Al momento no, non l’ho previsto e soprattutto non andrei in gara. Ma non perché io mi senta superiore, anzi. Sai perché ho smesso di giocare a tennis? Ero anche bravina, ma mi mortificavo quando segnavo il punto, chiedevo scusa all’avversario. Non riesco purtroppo, anche per educazione familiare, a fare pace con questa idea della competizione. Sono competitiva con me stessa, voglio migliorarmi, però non riesco a concepire la gara, mi mette ansia».