ilNapolista

“I fratelli De Filippo”, il film di Rubini sulla guerra nascosta dei De Filippo con gli odiati Scarpetta

È uscito nelle sale a Santa Lucia. Gode dell’egida-ringraziamento dei discendenti della famiglia del grande drammaturgo napoletano Eduardo.

“I fratelli De Filippo”, il film di Rubini sulla guerra nascosta dei De Filippo con gli odiati Scarpetta

È uscito a Santa Lucia in 260 sale “I fratelli De Filippo”, il film con la regia di Sergio Rubini che gode dell’egida-ringraziamento dei discendenti della famiglia del grande drammaturgo napoletano Eduardo.

Il regista pugliese si fa aiutare nella sceneggiatura da Carla Cavalluzzi e da Angelo Pasquini ed il film, montaggio (Giogiò Franchini), fotografia (Fabio Cianchetti), scenografia (Paola Comencini), musiche (Nicola Piovani) nasce già con ottima fattura. Anche gli attori sono bravissimi Eduardo Scarpetta (Giancarlo Giannini), padre naturale di Eduardo (Mario Autore), Titina (Anna Ferraioli Ravel) e Peppino (Domenico Pinelli).

Le prime immagini che ricordano l’adolescenza dei De Filippo richiamano alla mente il recente film “Qui rido io” di Mario Martone che raccontava l’epopea artistica di Eduardo Scarpetta, re del teatro dialettale partenopeo, ma mentre il regista napoletano ci fa vedere un Eduardo De Filippo che nutre per il padre un’ammirazione emulativa, nel film di Rubini si sposa la tesi rancorosa dei bambini a cui non viene riconosciuto il nome illustre e che vengono diseredati e che conducono una guerra nascosta contro gli odiati Scarpetta: il figlio Vincenzo (Biagio Izzo), e la moglie Rosa (Marisa Laurito).

Il film inizia e finisce con la prima rappresentazione avvenuta al Kursaal partenopeo il 25 dicembre del 1931 di “Natale in casa Cupiello” ma poi vive in un excursus biografico che narra di come i figli della sarta di scena Luisa De Filippo (Susy Del Giudice) diventano il maggiore drammaturgo italiano dopo Pirandello, uno dei maggiori comici italiani, ed un’attrice e donna spettacolari. Eduardo dopo un’esperienza al Nord capisce che solo a Napoli – “teatro a cielo aperto” – può tentare un nuovo teatro, “perché la vita è una commedia: pianto e riso sono aggrovigliati”.

Dopo innumerevoli traversie con “Sik Sik, l’artefice magico” – Teatro Nuovo (1929, 1930?), con il primo embrione del trio De Filippo – Eduardo riesce a ritagliarsi una sua autorialità. Ma sarà solo nel 1931 con “Cupiello” che la forza umoristica di Peppino – vero erede di papà Scarpetta attore -, la scrittura drammaturgica di Eduardo e la splendida arte scenica di Titina, verranno fuori e porteranno i De Filippo alla loro essenza (“Mo’ simm’ nuie”).

ilnapolista © riproduzione riservata