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Il coach di Berrettini: «La sua fragilità fisica andrà gestita. Gli infortuni arrivano anche per le tensioni mentali» 

Vincenzo Santopadre al CorSera: «Il mio compito è aiutarlo a migliorare tenendolo fuori dall’infermeria. Dovrà gestire forze ed energie per tutta la carriera»

Il coach di Berrettini: «La sua fragilità fisica andrà gestita. Gli infortuni arrivano anche per le tensioni mentali» 
Londra (Inghilterra) 09/07/2021 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini

Sul Corriere della Sera un’intervista al coach di Matteo Berrettini, Vincenzo Santopadre. Parla delle condizioni fisiche del tennista.

«L’infortunio delle Atp Finals è riassorbito. Si è creato sulla cicatrice del problema che Matteo aveva avuto nel gennaio scorso in Australia, ma per fortuna più leggero. Tutto è stato amplificato dalle emozioni e dal contesto in cui si è verificato».

Il momento più buio è stato dopo il ritiro con Zverev, racconta.

«Nello spogliatoio, appena rinunciato al sogno del Master, Matteo vedeva nero: un’altra volta, proprio a Torino, nel torneo che inseguiva da bambino… A caldo, lui non esterna. Né cazzotti agli armadietti né imprecazioni, cioè. È un dolore che ha vissuto dentro, quasi in silenzio. Lo conosco da quando aveva 14 anni: in certe situazioni, se gli stai troppo addosso gli fai un danno. L’ho abbracciato forte e ho fatto un passo indietro».

Continua:

«Se fosse stata una finale Slam, forse qualche rischio ce lo saremmo preso. Ma così, con il girone e tutto il resto, rischiavamo di aggravare il problema e trascinarlo».

Berrettini ha una fragilità congenita.

«Matteo sa bene che gli infortuni nel tennis sono una possibilità: vanno ridotti. Adesso che si è stabilizzato nei top 10, non ha più la smania di strafare. Dovrà gestire forze ed energie per tutta la carriera, non vuol dire che si impegnerà meno. Il mio compito è farlo crescere tenendolo lontano dall’infermeria. Gli infortuni non arrivano solo per i problemi fisici ma anche per le tensioni che ti portano a giocare rigido e ad esasperare i movimenti. Saremo ancora più attenti e scientifici».

E sui programmi per il 2022:

«Gli Slam, i 9 Master 1000, la Davis, poco altro. La novità, dopo l’Australia, sarà la tournée in Sud America, Rio sulla terra e Acapulco sul cemento, per esplorare situazioni inedite. Lui ci tiene: la nonna materna, Lucia, è brasiliana».

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