In un calcio dove domina la frenesia, lui preferisce fare il passo giusto. È un vecchio democristiano, nell’accezione più alta e positiva del termine

Sul Foglio Sportivo, Roberto Perrone tesse l’elogio di Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter. Lo definisce “l’uomo che smussa gli angoli”. Uno dei più longevi nel mondo del calcio. Sia alla Juventus che all’Inter è riuscito in grandi imprese.
“Beppe è della vecchia guardia. E questo è il segreto della sua lunga militanza nel calcio dove tutto si brucia in fretta. Quelli come lui, ormai una rarità, forse è rimasto da solo, preferiscono la lentezza, non per andare piano, no, ma per curare meglio i dettagli. Sono affiliati a un’associazione che non esiste, ma che se esistesse si potrebbe chiamare Slow Football”.
Ancora:
“In un calcio dove domina la frenesia, Beppe Marotta preferisce fare il passo giusto, possibilmente non più lungo della gamba (vedi Ronaldo alla Juventus) e sistemare un pezzo alla volta nel puzzle della squadra (e della vita). È un vecchio democristiano, nell’accezione più alta e positiva del termine (…) cioè un uomo che allo scontro preferisce la mediazione, alla polemica il ragionamento, all’incancrenirsi di un rapporto la sua ricostruzione. Esempio: fosse dipeso da lui, l’affaire Icardi (2018-2019) non sarebbe finito a schifìo, ma si sarebbe sistemato. Spalletti, però, si mise in mezzo e le cose finirono diversamente”.
Grazie alla sua grande duttilità, “eccezionale pregio in un mondo puntuto come quello del calcio”, è riuscito a convivere con personaggi di grande rilievo ma esplosivi, in campo, in panchina, in ufficio”. In questi anni, è mancato più lui, alla Juventus, che i giocatori in campo.