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Inquietante l’archiviazione per Suarez (anticipata da Gravina). Imbarazzante la Juventus in campo

Bakacoso preferito a Tonali non si può vedere. E il Napoli? “La sfiga! Esiste la parola, usiamola”. “Non a caso era la 17esima”

Inquietante l’archiviazione per Suarez (anticipata da Gravina). Imbarazzante la Juventus in campo
Milano 28/09/2021 - Champions League / Milan-Atletico Madrid / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Luis Suarez

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 17° GIORNATA

Fa molto freddo.

Gravina gela tutti in settimana e anticipa alla stampa l’esito del caso-Suarez, tuttora al vaglio della Procura Federale.

Archiviazione.

Non ci sono elementi per procedere.

Tutti ne avevano individuato un paio e più.

Gli inquirenti avevano parlato di “fittizia procedura d’esame” per consentire a Suarez la certificazione linguistica.

Archiviazione.

Quindi due Prof dell’Università, nel pieno della carriera, una mattina appena svegli, decidono di sputtanare le loro carriere e decidono autonomamente di dare la cittadinanza italiana a Suarez contravvenendo ogni regola.

Archiviazione.

Insomma sempre più inquietante, un campionato così.

E non è un sollievo con questi chiari di luna notare la condizione della squadra juventina.

Imbarazzante.

A Venezia i bianconeri nella ripresa non scendono letteralmente in campo.

Sul Fronte Orientale anche i Diavoli perdono punti.

Fa molto freddo al Dacia.

il Milan regala un tempo ai friulani.

Padre Pioli sbaglia l’undici d’avvio. Sceglie Bennacer per Kessie.

E’ discutibile ma ci può stare.

Però quello che non si può vedere è Bakacoso, preferito a Tonali.

E non a caso proprio un difettoso controllo di Baka apre un’autostrada a Beto per il meritato vantaggio.

Nella ripresa il mister ci ripensa. Cambia interamente il centrocampo e anche la musica cambia.

In pieno recupero, quando il risultato sembra compromesso, Ibra con una magistrale girata raggiunge i 300 gol nei massimi campionati europei.

Quanto basta per evitare ai suoi la terza sconfitta in campionato.

Il campionato si tinge di nerazzurro.

Sul Fronte Orientale la Dea sbanca Verona. Sesta vittoria consecutiva. Rosa lunga e affidabilissima. E’ ormai una concreta candidata alla vetta.

Dove si insediano i Suninter di Inzaghi con il poker al Cagliari. Mattatori della serata Lautaro, Sanchez e uno scatenato Chala.

Ne è ammirato anche Iginio, il padrone del bar sotto casa.

“L’Inter vola. A me mi piace assai Cahlanoglu.”

E mi porge la tazza.

“Che poi a pensarci, ho pagato più io questo cappuccino che loro il turco”. Commento io.

Poi Iginio, cambiando discorso, sottovoce: “Ji’ che tuosseco ‘o Napule, dottò! E che ne parlammo a fa?”

“L’altro giorno te ne venivi con me al San Ferdinando invece di startene a casa a vedere la partita. Sempre sta partita.”

Urla all’ingresso con fare teatrale Fabrizio avvicinandosi.

“Com’è stato?”

“Beh, Eduardo è sempre Eduardo!”.

Cientepelle – il panzutissimo iconico avventore fisso del locale, così chiamato a causa della ventina di epe sovrapposte – mi rincorre: “Non siamo da scudetto dottò! Non siamo da scudetto!”

“Aspettiamo!”

“Ma che dobbiamo aspettare, dottò? Se non riusciamo a segnare manco contro Luperto?”

“Ma statte zitto! Ma l’hai visto il gol di Cutrone?” Incalza Iginio “In settant’anni, nun aggio mai visto ‘na cosa simile!”

“Più Culone che Cutrone”.

“Non a caso era la 17esima”.

“La sfiga! Esiste la parola, usiamola. Mo ci vuole, come dice Eduardo in “Ditegli sempre di sì”, Te ne venivi con me.” Sentenzia Fabrizio.

“Non siamo da scudetto, dottò!”.

“Aspettiamo. Il Napoli da scudetto sappiamo qual è. E’ quello della dorsale nera. Se poi a quella squadra, oltre agli africani, vengono a mancare anche il Lorenzo, Fabian e il Signorinello, allora di che parliamo?”

“Eh! – risponde scettico Cientepelle – ’Na vota è prena, ‘n’ata vota allatta, e io nun ‘a pozzo mai vàttere!”

“Aspettiamo. Domenica si va a San Siro.

E io l’altro ieri andavo con te al San Ferdinando, Fabri’. E mi risparmiavo st’ ata ‘ntussecata”.

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