A Libero: «Su un set Moana disse a mio marito: “Vedi di fartelo venire duro che non ho tempo da perdere”. Era giustamente altezzosa. Una diva»
Libero intervista Eugenia Valentini, ovvero Jessica Rizzo, ex attrice e regista porno. Ha appena pubblicato la sua biografia, “Nata bene”.
Nel libro scrive: «La prima volta che presi un pene in mano mi sembrava un manico di scopa. Poco eccitante, non sapevo cosa farci». Spiega:
«Non ne avevo mai visto uno. Il primo è stato quello del mio futuro e attuale marito. Abbiamo avuto il primo rapporto dopo sei mesi di fidanzamento. Gliel’ho fatta sudare».
Poi sono arrivati i primi film porno amatoriali.
«Sì. Abbiamo cominciato da soli con la telecamerina. Ma era poco eccitante. Mi piaceva l’idea di un cameraman intorno che cogliesse i dettagli. All’epoca c’era Fermo Posta, dove lasciavi gli annunci per incontrare altre coppie scambiste. Poi abbiamo conosciuto i primi registi amatoriali, presto siamo entrati nel giro dei trasgressivi. È stato tutto molto naturale. All’inizio andavo in video con la parrucca».
La riconobbero e a Fabriano, suo luogo di nascita, scoppiò lo scandalo.
«Sono arrivati con i pullman. Giornalisti ovunque. Mia mamma non poteva uscire più di casa. Mia sorella veniva massacrata a lavoro. Per anni non mi hanno parlato. Poi hanno capito che era la nostra vita. Eravamo sposati. Quindi, nella loro ottica, sistemati. Non ci siamo più nascosti».
Alla fine è diventato un lavoro.
«Ci trovammo catapultati su un set con Moana Pozzi. Mio marito doveva girare una scena con lei sul cofano di una macchina. Moana gli disse: “Vedi di fartelo venire duro che non ho tempo da perdere”. Capirai: avrebbe smontato qualsiasi uomo! Lo aiutai io. Mi misi in un cespuglio e iniziai a masturbarmi. Marco guardava me e scopava lei. Alla fine gli fece i complimenti».
Su Moana:
«Era giustamente altezzosa. Era una diva. Noi esordienti. A telecamere spente si levava. Io continuavo a giocare con gli attori, per mantenerli in tiro».
Dice di aver avuto fatto sesso con un numero di uomini non quantificabile. Ha fatto 250 film.
«Come faccio a contarli? Solo in un film ho fatto una gang bang con 85 uomini. Abbiamo girato in Francia, in Italia non si trovavano 85 attori validi. Magari aspiranti sì. Ma o non erano in grado o ce l’avevano piccolo».
Da attori lei e suo marito sono diventati anche imprenditori. Con discreti guadagni.
«Non dico la cifra, ma con due-tre film ti potevi comprare un bel appartamento».
Cento milioni di lire a film?
«Circa».
Ai tempi di Pornhub si fanno ancora i soldi con il porno?
«Penso che le pornoattrici di oggi guadagnino 2-3 mila euro a film, se va bene. Non esiste paragone. Noi andavamo a fare spettacoli di venti minuti per cinque milioni di lire. Ora si spogliano per 150 euro».
Ha un club per scambisti a Roma.
«Funziona, ma in maniera diversa. Un tempo era frequentato da persone grandi, con vent’anni di matrimonio alle spalle, che volevano ravvivare il rapporto. Adesso ci sono i ragazzi giovani. Ma non sanno approcciare. Sono abituati con Internet. Vogliono farsi una scopata e trovano già tutto apparecchiato, non devono sforzarsi nel corteggiamento. Sono meccanici».