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La fujtina di Manolas all’Olympiacos a tre giorni da Milan-Napoli è da “Allenatore nel pallone”

Surreale vigilia con Kostas che cambia club, l’agente di Insigne che parla del contratto e il presidente che ci informa del suo rapporto col cibo. Siamo leggermente spiazzati

La fujtina di Manolas all’Olympiacos a tre giorni da Milan-Napoli è da “Allenatore nel pallone”

Siamo molto divertiti ma francamente anche profondamente colpiti da quel che sta succedendo nella settimana che conduce a Milan-Napoli. A memoria, l’affare Manolas-Olympiacos non ha ha precedenti. La partenza da Napoli il mercoledì e il giorno dopo – a mercato chiuso – il giocatore è in sede greca a trattare, indossa la sciarpa del club, un migliaio di tifosi che esultano e sparano fumogeni. E poi l’annuncio ufficiale. Manolas è un giocatore dell’Olympiacos ed è lì a ballare con i tifosi greci.

Fino a ieri Manolas era un tesserato del Napoli che tra l’altro ha Koulibaly fermo e quindi per Milano due soli centrali difensivi disponibili.

È un’operazione che ci sembra la sceneggiatura di un remake (il secondo, il primo già c’è stato) de “L’allenatore nel pallone”, una sceneggiatura che nemmeno per il film cult anni Ottanta avrebbero osato scrivere. Qualcuno potrebbe obiettare che la fuga di  Cristiano Ronaldo non è stata così diversa. E infatti, risponderemmo noi, la classifica della Juventus sta lì a testimoniarlo.

Quella di Manolas è una vicenda al tempo stesso comica e drammatica. E non è il solo elemento di inquietudine. A tre giorni da Milan-Napoli l’agente di Insigne ha pensato bene di far sentire la propria voce sul rinnovo del contratto. Mentre il presidente ci ha tenuto a far conoscere il suo rapporto col cibo: la pizza l’accompagna col vino rosso, “basta co’ sto champagne” ha detto.

Può essere che noi siamo all’antica e non siamo in grado di comprendere una nuova modalità nell’approccio alle partite importanti. Ce lo auguriamo. Magari, appunto, si tratta di una nuova disciplina in grado di favorire una diverso preparazione ai momenti clou. Eppur tuttavia non possiamo non mostrare le nostre perplessità. Citiamo il caro Mandrake nell’immortale  “Febbre da cavallo” e rispolveriamo il tradizionale “A Poma’, so’ ‘n tantinello preoccupato”.

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