Pisacane al CorSport: «Per Adl il contratto dovrebbe basarsi soprattutto sui bonus. Una volta nel club mi dissero: ‘Ma dove vuoi che vada, Insigne?’»

Il Corriere dello Sport, a firma Fabio Mandarini, intervista il manager di Lorenzo Insigne, Vincenzo Pisacane. La trattativa per il rinnovo è ferma: Adl offre un quadriennale da 3,5 milioni a stagione, Insigne vorrebbe un rinnovo a 5 milioni a stagione, ovvero quanto guadagna oggi.
«Preferisco evitare cifre e dettagli, ma non riteniamo congrua la proposta».
Ma le parti continuano a sentirsi.
«Ci sentiamo abbastanza spesso. E d’accordo, l’ultima telefonata non è stata delle migliori, però è giusto che ognuno abbia la propria idea e faccia la propria parte. Non possiamo puntarci le pistole alle tempie».
Si deciderà a gennaio.
«Nel rispetto del giocatore e di tutti non si può aspettare in eterno, non si può aspettare giugno. E se poi malauguratamente dovesse prendere un raffreddore? Perché rischiare?».
Ha dato un ultimatum al Napoli?
«No, assolutamente».
Quando a Pisacane viene chiesto di indicare un tempo, risponde:
«Quando si apre il mercato di gennaio bisogna trovare una soluzione. Possono essere giorni decisivi».
Pisacane nega di aver chiesto per Insigne un bonus alla firma.
«Mai. Assolutamente no: è falso. Come false sono le notizie che ho letto sull’ingaggio che avremmo richiesto: 7 milioni più 7 di bonus alla firma, tutte cazzate. Cifre non reali: non è giusto che Lorenzo passi da mercenario. Però secondo De Laurentiis i bonus dovrebbero essere la stragrande maggioranza del contratto».
Quindi il Napoli e Insigne sono divisi da 6 milioni, 1,5 a stagione?
«Direi che sono divisi nei tempi, nell’educazione, nei modi, nei gesti. Non voglio alimentare polemiche, con De Laurentiis siamo in pace e non in guerra, però magari un giorno è doveroso raccontare ciò che è accaduto nel tempo».
Un equivoco?
«Non credo. Tutto calcolato, scientifico».
Aggiunge:
«Un grande campione avrebbe meritato più tempo: molti mesi fa ho provato a parlare con De Laurentiis, ma lui non voleva dialogare con me e mi rimandava a Giuntoli. Qualcuno in società una volta mi ha detto: ‘Ma dove vuoi che vada, Insigne?’ Credevano che nessuno potesse essere interessato a lui».
Come sta Lorenzo?
«Un po’ di fastidio al polpaccio e qualche sintomo post vaccino. Ha fatto la terza dose e come tutti è un po’ debilitato, ma con il Milan ci sarà».
Pisacane nega che ci sia un’offerta del Toronto, ma non esclude che il futuro di Insigne possa essere all’estero.
«Un’esperienza fuori farebbe meno male».
E sulla distanza tra Lorenzo e il Napoli chiosa:
«In questo momento, per i tempi, sono abbastanza lontani. Ma tutto può cambiare. Eventualmente, ce ne faremo una ragione. La palla passa al presidente. Non è mai stata in mano nostra».