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Napoli-Leicester 3-2, pagelle / La forza mentale di mago Spalletti non ha confini

La cazzimma di Elmas. Petagna è rugbista, è il nostro Garrone il gigante buono e generoso del libro “Cuore”. Ounas è l’Adamo del paradiso terrestre, un patrimonio da difendere

Napoli-Leicester 3-2, pagelle / La forza mentale di mago Spalletti non ha confini
Napoli 09/12/2021 - Europa League / Napoli-Leicester / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Le pagelle di Napoli-Leicester 3-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

MERET. L’incipit è terrificante: al 2’ sul tiro del castagnaro in blu a salvarlo è il provvidenziale Marittiello. Indi una parata su Barnes, poco prima dell’uno due delle volpi bagnate. E’ vero che sul secondo gol avrebbe potuto fare di più ma è altrettanto vero che la palla gli è sbucata all’improvviso da una fitta foresta di gambe. Per fortuna, poi, che a sventare il colpo di Maddison ci ha pensato San Palo – 6

Sui due gol non ha grandi responsabilità. Una partita che serve a ricostruirgli carattere e convinzione – 6

DI LORENZO. L’Euroappuntato continua a non fermarsi e quando entra l’Ellenico redivivo cambia pure ruolo. Le cose cattive soverchiano quelle buone, però. Al 2’ lascia scorrazzare solo soletto Dewsbury-Hall a destra e anche dopo ha sovente un approccio molle. Nella ripresa, è suo l’assist per la rete decisiva del Macedone del Nord, ma un minuto dopo ne fa un altro magnifico per Maddison: tutto per tenere la palla in campo, un errore da principiante non da lui – 6

Se non si fosse macchiato di quell’erroraccio non da lui e del folle regalo a Maddison (che lui per fortuna non trasforma in gol), il voto sarebbe sicuramente molto più alto. L’assist per Elmas è favoloso, così come il modo in cui si propone in attacco, ma, soprattutto, è infaticabile: più gioca più resiste e sgroppa. Che giocatore, che è! – 6,5

RRAHMANI. Dopo la furia orobica, stavolta al povero Amir tocca solo una Waterloo dimezzata, senza sconfitta. Il Leicester riesce a segnare con due respinte da calci piazzati, quasi un unicum. Eppure il kosovaro ce la mette tutta. Al tiro di Ndidi oppone il sacrificio di tutto il suo corpo e poi è salvifico al 20’. Perdipiù con l’inanità di Demme, gli piomba addosso anche la croce dell’uscita dal basso  – 6

Certo non è Koulibaly, ma è comunque stoico nel resistere al colpo di Ndidi: continua a giocare anche ondeggiando, per poi abbattersi a terra quando il pericolo è scampato e dopo pochi minuti salva ancora. Sgraziato, forse, ma efficace – 6

JUAN JESUS. Si arrangia come può e Vardy (ma non solo lui) se lo pazzea un paio di volte. Tutto sommato, però, poteva combinare guai peggiori e non lo fa – 6

Di Juan mi è piaciuta la praticità. Ad un certo punto ho letto il suo labiale: diceva qualcosa tipo ‘spazzala via’. L’essenzialità, insomma: non è peccato far volare la palla alle ortiche, più lontano possibile dalla propria porta, in situazioni di emergenza e necessità – 6

MARIO RUI. Detto del salvataggio al 2’, Marittiello avanza e si distingue per un ghiotto servizio a Unàs al 17’. Tuttavia l’ultimo passaggio lo sbaglia spesso – 6

Aiuta spesso in difesa, favorisce la costruzione delle azioni, si sacrifica moltissimo e dà tutto quello che ha. Contando anche il salvataggio sulla linea nel primo tempo direi che merita qualcosa in più – 6,5 

DEMME. Inesistente in fase di uscita, appunto, tra i suoi piedi il pallone sembra scottare e così la dà sempre dietro. Corricchia dove può ma è fiacco anche nei contrasti – 5

Tutt’altro spettacolo rispetto a Lobotka, ma alla prima da titolare dopo il Covid inizia almeno a carburare. Anche se in modo molle e non efficace – 5

MANOLAS dal 78’. Entra col mandato di respingere di testa ed esegue. Il mago in panca resusciterà anche lui, Ilaria – 6

Non ho dubbi, Fabrizio. Re Mida Spalletti è capace di questo ed altro – 6

ZIELINSKI. Signore assoluto del centro. I tre gol zampillano dalla sorgente cristallina del talento puro di San Piotr: un palla conquistata e due aperture magistrali. Non solo. Zielinski allunga e stringe e si dimostra un play di caratura notevole, dopo aver giocato sinora da esterno, sottopunta e mediano. Se solo avesse continuità, Ilaria … – 8

Ultimamente, però, mi pare che la continuità ce l’abbia, Fabrizio. Entra in tutte e tre le reti dei nostri, con giocate di qualità sopraffina. Una meraviglia da vedere – 8

LOZANO. Che ciorta Chucky. Ancora un colpo in faccia, rimediato scivolando al 43’. Prima non aveva combinato praticamente nulla – 5,5

Forse era stata la sua peggior partita delle ultime settimane. Che sfortuna, questo ragazzo – 5

MALCUIT dal 44’. Con Riccioli d’Oro la fascia destra prende più consistenza, anche in fase difensiva. Fa da intermediario tra San Piotr e l’Euroappuntato nell’azione del tre a due. Lui potrebbe fare il quattro a due, ma non fa i conti con il culo di Schmeichel che allarga le braccia alla disperata e incoccia la pelota – 6,5

La cosa più immensa del Napoli di Spalletti è che entra Malcuit e non stai lì a smadonnare e a fasciarti la testa, anzi, ti aspetti di vedere movimento e giocate interessanti. E infatti arrivano: la sovrapposizione con Di Lorenzo nell’azione del terzo gol, ad esempio. Peccato per quel prodigio di Schmeichel – 6,5

ELMAS. Stavolta funziona meglio in area che sulla fascia. Risultato: due gol da attaccante vero – 7,5

Se ti capita, vatti a rivedere l’espressione del suo viso nell’azione del primo gol: ci ha messo una cazzimma che da sola gli vale il voto. Rinato anche lui – 8

OUNAS. Supera l’uomo, corre, ha la palla incollata al piede. E segna pure, ma non con il tiroaggggiro. Unàsss è l’Adamo di questo piccolo paradiso terrestre che è il passaggio del turno. Peccato che esca – 7

Non accusa minimamente il terreno pesante dopo due giorni di pioggia, anzi, sfreccia, si lancia in improvvisi cambi di direzione, porta la difesa avversaria a spasso per buona parte del campo. Un patrimonio da difendere – 7,5

MERTENS dal 63’. Riesce a fare poco in una fase della partita in mano alle volpi in blu, difficile da giudicare – senza voto

Tiene palla e amministra, che è quello che in quel momento occorreva fare. Ha il merito di lanciare Malcuit in area – sv

PETAGNA. Una partita da Garrone, il gigante buono e generoso del libro “Cuore”. Il gol di Unàsss origina da una sua carambola al limite dell’area. Indi si toglie il pane di bocca e lo dà al Macedone del Nord che fa il due a zero. Ma è il finale che ci fa scattare in piedi: Petagnone fa il rugbista e tiene palla ogni volta può, trascinando avanti la squadra – 7,5

Una sola cosa non capisco: per quale motivo non tiri quando si trova in posizione buona per farlo ma invece cerchi sempre un compagno a cui passarla. Pare quasi che la palla scotti, quando gli arriva tra i piedi. Detto questo, però, mi sono esaltata anche io sul Petagnone rugbista in mezzo a quintalate di pioggia in un finale di partita in cui eravamo tutti in piedi ad incitare la squadra – 6,5

SPALLETTI. Non mi sbagliavo, Ilaria, quando l’ho chiamato il Mago Pelato. Il Napule supera la fase a gironi dell’Europa League con assenze a iosa e Lucky Luciano non solo non si lamenta ma rianima praticamente tutta la rosa, raggiungendo livelli impensabili. Dopo anni trascorsi a parlare di titolarissimi, turnover e veleno e cazzimma, questa qualificazione europea è per certi versi storica, nel senso della novità che rappresenta. E se pure dovesse capitarci il Barcellona non partiremo spacciati con la testa fasciata ancor prima di rompercela, come invece fecero gli azzurri di Mister Veleno di fronte al Barca più scarso dei recenti lustri. Lo spallettismo, in quanto forza mentale, non ha confini – 8

Vorrei che Spalletti parlasse anche a me come fa con i suoi superstiti. Quest’uomo è un genio, sotto ogni punto di vista. Il Napoli, con tutti i suoi acciacchi, le assenze, le sfortune moltiplicate, è meraviglioso. Esprime il potere della testa, del lavoro, della convinzione, della persuasione. Esprime, in una frase, la grandezza di questo allenatore che non si piange addosso ma fatica e fa faticare – 10

ARBITRO LAHOZ (SPAGNA). Ha tollerato un po’ troppo le mazzate degli albionici – 5

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