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Nedved: «Se i nostri giocatori offensivi facessero i numeri giusti potremmo attaccare il primo posto»

A Dazn: «Prendere qualcuno a gennaio? Non è impossibile, ma dobbiamo migliorare i nostri giocatori, farli rendere sul campo e dargli fiducia»

Nedved: «Se i nostri giocatori offensivi facessero i numeri giusti potremmo attaccare il primo posto»
Db Torino 02/11/2019 - campionato di calcio serie A / Torino-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Pavel Nedved

Nel prepartita di Venezia-Juventus, ai microfoni di Dazn ha parlato il vice presidente del club bianconero, Pavel Nedved.

Il primo posto nel girone di Champions può portare una ventata di entusiasmo?

“Può essere, ma non è una sicurezza. Noi vogliamo sicuramente dare continuità alle prestazioni  e anche ai risultati che sono arrivati, ma ovviamente sappiamo quante difficoltà incontreremo stasera”.

C’è poca precisione in attacco, nonostante davanti ci siano giocatori come Morata, Dybala e  Kean che ogni anno fanno 10-11 gol a stagione. Una media che può bastare dopo Ronaldo?

“Sì, sono d’accordo sotto il profilo realizzativo, siamo secondo me indietro. Ma dobbiamo aggiungere Chiesa, Bernardeschi, tutti i giocatori offensivi, che magari fanno tra i 10 e 15 gol, ma se li fanno vuol dire che sei messo bene. Hai perso un giocatore da 30 gol a stagione, però se i nostri giocatori avessero fatto i numeri che normalmente fanno, saremmo contenti e avremo un po’ più di possibilità di attaccare il primo posto”.

A gennaio ci saranno investimenti importanti davanti? Come Vlahovic?

“Al di là del mercato di gennaio, che è particolare, non è semplice intervenire solitamente, non siamo riusciti a fare grossi colpi, credo che noi dobbiamo pensare a migliorare i nostri giocatori, di farli rendere sul campo e dargli fiducia. Credo che questo gruppo, questi giocatori sono forti; dargli fiducia, dobbiamo insistere e farli rendere meglio”.

Quindi difficile che arrivi qualcuno a gennaio?

“Credo non sia impossibile, però noi ci dobbiamo concentrare molto sui nostri giocatori perché abbiamo tantissimi giovani che se migliorano veramente poco possiamo fare bene”.

 

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