A Libero: «So cosa posso fare e cosa mi può dare il mio fisico perché me lo dicono i risultati ottenuti in allenamento e in gara».

Su Libero un’intervista a Sara Simeoni. Domani sera torna su Rai Due “Il circolo degli anelli”, con uno speciale natalizio che celebra la stagione sportiva italiana: ci sarà anche lei.
Il governo dovrebbe sostenere di più e meglio lo sport?
«Quest’estate il Quirinale si è trasformato nella sede degli sportivi! Mi auguro che non sia stata solo una bella passerella e che la nostra causa venga presa a cuore. A parte i vertici massimi dello sport, che sono andati avanti, le altre società e gli atleti hanno avuto grossissime difficoltà con la pandemia. Confido in Valentina Vezzali: saprà dare saggi consigli a Draghi».
La Treccani sottolinea la sua «capacità di affrontare con serenità le competizioni». Eppure all’epoca non esistevano nemmeno i mental coach: che ne pensa di questa moderna figura sportiva?
«Faccio un po’ fatica a comprenderla. Perché dovrei avere bisogno di una persona che mi dice che sono forte? Lo so già: so cosa posso fare e cosa mi può dare il mio fisico perché me lo dicono i risultati ottenuti in allenamento e in gara. Il mental coach me lo sono costruito sul campo».
Oggi allo sport si chiede di essere promotore dell’inclusività. Lei si sarebbe inginocchiata al grido di Black lives matter?
«Sarà che io sono per i fatti, più che per le parole, ma ho l’impressione che siano iniziative plateali che lasciano il tempo che trovano: ti inginocchi, va bene, ma poi? Finisce lì e resta tutto come prima. Semmai credo nel potere inclusivo connaturato allo sport stesso che, per sua natura, offre a tutti pari opportunità».