Il film, diretto da Peter Chelsom, è la metafora reale di quanto viviamo in questo tempo che grida all’invasione delle exterae gentes, e poi ha nel suo seno serpenti e vermi
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Ci eravamo persi “Security” un film con la regia di Peter Chelsom – quello di “Serendipity” – un film tratto da un romanzo di Stephen Amidon – quello del libro “Il capitale umano” – perché era passato da Sky e Now a giugno e noi lo abbiamo recuperato su Prime video, dove potete vederlo anche voi.
Il tutto parte da un soggetto dove oltre che l’autore mettono mano anche Umberto Contarello e Sara Mosetti. Forte dei Marmi, oggi: nel trapasso tra la messinscena dell’estate ed il vero tempo dove si svolge l’azione, l’inverno, che limita la luce; e si sa che dall’ombra può nascere la paura. Quel sentimento su cui i maggiorenti di Forte hanno costruito il loro fortino securitario veglia Roberto Santini (Marco D’Amore), a capo della compagnia di vigilantes, che poi è di proprietà della moglie Claudia Raffaelli Santini (Maya Sansa). La donna che ha ambizioni politiche di sindacatura ed una figlia Angela Raffaelli Santini (Ludovica Martino) persa tra la memoria di un abuso e la voglia di diventare grande con la relazione con il quarantenne ex brillante scrittore e docente Stefano Tommasi (Silvio Muccino). L’evento che scuote dal di dentro la piccola città bastardo mondo è il ritrovamento della ragazza Maria Spezi (Beatrice Grannò) piena di lividi e sangue: le telecamere e la testimonianza del coetaneo Dario Ventini (Giulio Pranno) figlio dell’amante del Santini, Elena (Valeria Bilello), sembrano chiudere il caso con soddisfazione di tutti accusando il padre di Maria, l’ubriacone Walter (Tommaso Ragno). Ma ci sono molti segreti da sciogliere che coinvolgeranno anche il milionario Curzio Pilati (Fabrizio Bentivoglio) nell’incastro di co-essenze di potere che governa Forte. La lotta infatti è tra gli indesiderabili e gli invasori che vorrebbero attentare all’ordine sociale costruito dai privilegiati della messinscena estiva. Il solo Roberto Santini si barcamenerà tra fittizie e contrapposte realtà di comodo.
“Security” è infatti la metafora reale di quello che stiamo vivendo in questo tempo che grida all’invasione delle exterae gentes, eppoi ha nel suo seno serpenti e vermi. “Security” è un piccolo gioiello di civismo artistico.