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Thorsby e l’impegno ambientalista: «I calciatori hanno una responsabilità verso i giovani»

Sul Guardian. «Non ci sono influencer più grandi delle stelle del calcio. Basterebbe dare il giusto esempio: sarebbe un piccolo passo per uscire dalla crisi climatica»

Thorsby e l’impegno ambientalista: «I calciatori hanno una responsabilità verso i giovani»
Mg Genova 27/11/2021 - campionato di calcio serie A / Sampdoria-Hellas Verona / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Morten Thorsby

«Per la prima volta vivevo da solo e avevo molto tempo per leggere». Così – come dichiara al Guardian – è cominciato l’impegno ambientalista del centrocampista della Sampdoria e della Norvegia Morten Thorsby.  «Il fatto che in pochi parlassero di ambiente mi rendeva triste, persino depresso». Al punto di smettere di giocare a calcio. «Ho pensato: abbiamo un mega problema qui e cosa sto facendo? Giocare a calcio. Non aveva senso per me».

E così, a Heerenveen, dove Thosrby ha giocato tra il 2014 e il 2019, il centrocampista norvegese ha iniziato a utilizzare – a volte deriso – la bicicletta addirittura per recarsi dal centro sportivo allo stadio. «Gradualmente altri calciatori hanno seguito il mio esempio e il club ci ha fornito le biciclette. Sono piccoli passi ma se vengono pubblicizzati diventano più grandi». Questo, per Thorsby, è il potere del calcio.

«L’industria del calcio è in ritardo. E dovrebbe invece essere a capo del movimento ambientalista. Perché? perché può fare una grande differenza. Tre miliardi e mezzo di persone nel mondo guardano il calcio. Non c’è fenomeno sociale che tocca così tante persone. Non ci sono influencer più grandi delle stelle del calcio».

Thorsby ora ha messo su We Play Green, una “piattaforma di collaborazione indipendente per giocatori di calcio professionisti che vogliono aiutare il pianeta a uscire dalla crisi climatica”. E non si sente una voce solitaria o isolata. «So che ci sono molti altri calciatori interessati», dice Thorsby, che il mese scorso ha vinto il premio che la Fifa ha riservato agli attivisti. I calciatori hanno – secondo il mediano della Samp – una responsabilità verso i giovani.

Due volte ha addirittura partecipato a raccolte di plastica a Genova. Ha anche incontrato le autorità locali per far piantare più alberi e ha sostenuto la necessità del riciclaggio di rifiuti. All’inizio di questa stagione ha scelto di indossare il numero 2 per attirare l’attenzione sull’obiettivo delle Nazioni Unite di far sì che il riscaldamento globale resti ben al di sotto dei due gradi Celsius. Insomma: un impegno serio. Che parte dai «piccoli passi» di ognuno di noi.

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