Su Mundo Deportivo: «Il primo pensiero è stato che mi ero rotto la schiena. In ambulanza ho detto: “Tieni le scarpe, non giocherò più”»
Su Mundo Deportivo il racconto di Christian Eriksen del giorno in cui ha avuto l’arresto cardiaco in campo, durante l’Europeo.
“Mi sentivo benissimo, non c’era traccia di nulla. Mi sentivo normale, quindi non me lo aspettavo affatto. Ricordo il tiro di Maehle. Ho colpito la palla col petto e l’ho restituita usando il mio stinco. Ho sentito un piccolo crampo al polpaccio e poi sono svenuto. Quando mi sono svegliato ero steso sulla schiena. Sentivo che mi pressavano. Ho faticato a respirare e poi ho sentito voci deboli e medici che parlavano. Ho pensato che non potevo essere steso a terra, ero in salute. Il mio primo pensiero è stato che mi ero rotto la schiena. Posso muovere le gambe? Posso muovere le dita dei piedi, piccole cose del genere. Ricordo tutto tranne quei minuti in cui sono stato in paradiso”.
E ancora, i momenti del risveglio:
“Quando mi sono svegliato dalla rianimazione cardiopolmonare è stato come svegliarsi da un sogno. Ero via, non ricordo niente. Ho faticato a respirare quando mi sono ripreso e lentamente ho visto i medici intorno a me e ho sentito delle voci”.
Ancora:
“Tieni le scarpe, non giocherò più”, dissi in ambulanza. Ho ripetuto la stessa cosa anche alla mia fidanzata Sabrina”.