Su La Stampa. Nel suo genere è un’impresa, ma senza la mano decisiva della Rometta del profeta la squadra di Allegri non avrebbe vinto

Su La Stampa, Gigi Garanzini commenta la vittoria della Juventus sulla Roma, ieri, in rimonta.
“Nel suo genere è un’impresa. E consente alla Juve di non perdere altra distanza dalla classifica che conta. Ma per provare a risalirla non può prescindere da una riflessione: che un’altra Roma in giro non c’è. Dunque i miracoli potrebbero essere finiti. Perché di miracolo si è trattato. Sotto di due gol a venti minuti dalla fine, con il pallone che scottava tra i piedi e non un’idea sparata di come risalire la china, o le davano una mano gli avversari o tanto valeva arrendersi”.
La Juve non avrebbe vinto senza la mano decisiva arrivata
“dalla Rometta del profeta, con le sue amnesie, i suoi sbandamenti, i suoi mancati aggiustamenti: quale corsista di Coverciano non avrebbe tolto Ibanez, oltretutto ammonito, a costo di metterci un fuori ruolo?”.