Lucida analisi del sistema italiano: non hanno piani industriali credibili, vivai e programmazioni coerenti. Vivono alla giornata. Alla politica non chiedono stadi, ma ristori.

Sul Corriere dello Sport il condirettore Alessandro Barbano scrive un’analisi lucida del sistema calcio.
Il calcio che piange miseria e pretende ristori è lo stesso che paga 15 milioni al procuratore di Vlahovic.
Gli amministratori dei club sono in gran parte uomini di sport. (…) Non sanno come ridurre i costi e, soprattutto, non hanno alcuna idea di come far crescere i ricavi. Non hanno piani industriali credibili, vivai e programmazioni coerenti. Vivono alla giornata. Concedono un triennale generoso al tecnico sponsorizzato dal procuratore del momento, poi lo licenziano dopo nove giornate. Con l’acqua alla gola perdono lucidità, e giocano d’azzardo. Per uno che recupera, altri affondano.
Alla politica non chiedono stadi, ma ristori.
Quindici milioni di provvigione e intermediazione su settanta milioni di cartellino valgono una percentuale del 21,5 per cento. È come acquistare una casa da un milione e pagare all’agente immobiliare 215 mila euro. Qui è arrivato il calcio.