ilNapolista

Juan Jesus: «Non sono scaramantico: vogliamo vincere lo scudetto. Non devo dimostrare nulla a nessuno»

L’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. «Sono dieci anni che sono in Italia. Mai fatto polemiche, sono sempre stato professionale. I tifosi ti fanno sentire uno di famiglia»

Juan Jesus: «Non sono scaramantico: vogliamo vincere lo scudetto. Non devo dimostrare nulla a nessuno»
Napoli 23/01/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Nunes Jesus Juan Guilherme

Juan Jesus, difensore del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Kiss Kiss Napoli, la radio ufficiale del club. Il centrale brasiliano ha iniziato come alternativa, poi – a causa di una serie di situazioni, dagli infortuni alla Coppa d’Africa passando per la partenza di Manolas – si è ritrovato a diventare sempre più importante per la squadra.

A inizio anno la difesa titolare del Napoli era Koulibaly-Manolas, poi Koulibaly ha giocato con Rrahmani. Ora sta giocando Juan Jesus. Il risultato non cambia: gli azzurri hanno la difesa meno battuta del campionato.

Certo, difendiamo bene indipendentemente da chi gioca. Ora state parlando con un difensore ma è un lavoro di squadra. Abbiamo i centrocampisti davanti a noi, i terzini che ci coprono quando dobbiamo uscire. L’attaccante che pressa bene. È un lavoro di squadra, si difende di squadra. Poi noi davanti l’area dobbiamo fare il nostro dovere. 

Pochi gol subiti, ma i difensori i gol li segnano anche, in questa squadra. Con la Salernitana, ad esempio.

Parlo per me: sono da dieci anni in Italia e non ero abituato a fare gol. Qui ne ho fatti tre, me ne hanno annullati due… Se mi avessero annullato anche questo sarei uscito dal campo. Ho pensato “che c’è di sbagliato questa volta?”, ero dietro a tutti, era impossibile che fossi in fuorigioco. Il fatto è che ho ritrovato delle sicurezze che mi permettono di fare male anche in attacco, non solo dal punto di vista difensivo. 

Sono mancati calciatori importanti a Gennaio. A Napoli si temeva molto la Coppa d’Africa invece la squadra ha ottenuto tre vittorie e un pareggio a Torino in casa della Juventus.

Questo è il valore del gruppo. Chi c’è ha dimostrato di fare bene, di aver rispetto per la maglia, per la società, per i compagni che sono fuori. Ci mancano giocatori importanti, ma quelli che sono rimasti sono importanti quasi quanto quelli che sono andati via. C’è da migliorare sempre, ma abbiamo dimostrato coi fatti il nostro valore.

Il mese di febbraio è durissimo: ci sono tantissimi tanti scontri diretti.

Importante ripartire bene a Venezia. Dobbiamo vincere, pensare gara dopo gara per avvicinarci sempre di più all’Inter. È un mese bello, giochiamo grandi partite. Per un calciatore è straordinario giocare big match come quello col Barcellona. Dobbiamo giocarle tutte, una alla volta. 

Rrahmani ha detto che è scaramantico, Zielinski che è giusto crederci, Lozano che il Napoli è più forte dell’Inter. Il Napoli crede nello scudetto?

Ci crediamo, ovvio. Vestiamo una maglia importante. Siamo consapevoli delle nostre caratteristiche e puntiamo al primo posto. Puntiamo a vincere. Non manco di rispetto alle altre squadre, ma chi gioca al Napoli deve sempre puntare a vincere. Il campionato e anche l’Europa League. Io non sono scaramantico, non ho paura di dire le cose: abbiamo un gruppo importante, fino all’ultima partita a La Spezia proveremo a vincere lo scudetto.

Juan Jesus rimarrà anche dopo la scadenza del contratto annuale che ha firmato l’anno scorso?

Non sono venuto qua per dimostrare chi sono. Sono dieci anni che sono in Italia, sono sempre stato professionale, ho sempre lavorato, non ho mai fatto polemiche. Ho avuto sempre rispetto. All’Inter, alla Roma e al Napoli. Poi gli allenatori fanno le loro scelte e io le ho sempre rispettate. Quando alla Roma ero in panchina sapevo di poter aiutare di più la squadra, così come so oggi che posso aiutare il Napoli, che me ne sta dando la possibilità. Se rimarrò deciderà il mister, il direttore. Poi posso decidere anch’io. Per ora sono contento di quello che sto facendo, ho ancora tanto da fare e vedremo. Non dipende solo da me. 

Il difensore brasiliano sa come si fa. Alla Roma ha già battuto il Barcellona. Può succedere anche stavolta?

Assolutamente. Sappiamo che il Barcellona non attraversa un buon momento, ma dobbiamo rispettarlo. È sempre il Barcellona, hanno un buon allenatore, stanno facendo un mercato importante. Noi vogliamo vincere il trofeo, davanti c’è il Barcellona e affronteremo il Barcellona.

Koulibaly e Anguissa stanno rientrando. Quanto è importante? Tuanzebe si sta integrando nel gruppo?

Sono rientri importantissimi. Kouli è il Comandante. Non mi aspettavo che Anguissa fosse così forte, l’ha dimostrato. Facciamo un “mercato invernale” importantissimo perché questi due rientri ci aiuteranno ad ottenere grandi risultati. Tuanzebe si sta ambientando molto bene, ha giocato con la Fiorentina. È fisico, tecnico. È giovane, ma non sembra: è una roccia. Ha una forza fisica pazzesca. Viene dal calcio inglese dove c’è meno tattica ma si sta ambientando benissimo.

Cosa cambia tra Milano, Roma e Napoli?

È diverso. A Milano il carattere delle persone è diverso, puoi girare più tranquillo. Ti chiedono foto, ma è così. A Roma invece i tifosi sono molto calorosi. Qua a Napoli però è un’altra cosa: è come se fossimo parte delle loro famiglie. Sono amichevoli. È un’esperienza molto bella. Io sono stato un mese in albergo e il personale mi incitava a vincere ogni partita. Mi caricavano, mi dicevano che prima o poi avrei avuto spazio anche quando non giocavo. Il cibo? Beh, ovviamente la pizza e la mozzarella di bufala son buonissime. Vivo vista mare, svegliarmi vista mare è tutt’altra roba: prima vivevo a Milano… c’era la nebbia. Io sono brasiliano ma non sono nato dove c’è il mare, almeno ora posso godermi questo panorama mozzafiato.

Con la Salernitana dopo il gol subito è stata dimostrata grande forza mentale.

Con la Salernitana non dovevamo prendere gol. È successo ma siamo stati intelligenti a ripartire subito. Elmas è stato bravissimo, ha dribblato 5 o 6 calciatori ed ha trovato il rigore: dimostra la sua qualità. Ci ha permesso di rientrare negli spogliatoi più sereni.

ilnapolista © riproduzione riservata