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«Kubrick vide la “conchiglia” con cui giocavo a cricket, così nacque il look di Alex in Arancia Meccanica»

La pellicola compie 50 anni. Malcolm McDowell, l’attore protagonista, a Repubblica: «Avrei dovuto guadagnarci di più ma Kubrick non mi pagò quanto promesso»

«Kubrick vide la “conchiglia” con cui giocavo a cricket, così nacque il look di Alex in Arancia Meccanica»

Arancia Meccanica compie cinquant’anni. La pellicola di Stanley Kubrick è una delle più celebri della storia del cinema, tratta dal romanzo di Anthony Burgess. La Repubblica intervista Malcolm McDowell, che nel film interpreta il ruolo del protagonista, Alex, il capo dei Drughi. Oggi ha 78 anni.

In che modo fu deciso il look di Alex?

«Prima di iniziare a girare, andavo  due o tre volte alla settimana a casa di Stanley. Ordinava pollo cinese e chiacchieravamo. Una sera, accompagnandomi alla macchina, mi chiese: cosa pensi che indosserebbe Alex? Non so, risposi, è così avanti che non riesco a immaginarlo. Poi volle sapere cosa avessi in un borsone che avevo in macchina. Jeans e magliette, risposi, e la roba per giocare a cricket, compresa la “conchiglia”. Kubrick s’illuminò. Mi disse “mettila sopra i jeans, fammi vedere”. E così andò. Poi, in una boutique vidi delle ciglia finte, mi parsero divertenti, le comprai e le portai a Stanley, me le fece indossare e mi fotografò. Il giorno dopo disse: voglio che tu le metta solo da un occhio, così quando si guarda Alex in faccia si capisce che qualcosa non va».

Economicamente il film non fu una svolta per McDowell.

«Verissimo. Avrei dovuto guadagnarci ben di più ma Kubrick non mi ha mai pagato i due centesimi e mezzo promessi…. Però ci ho guadagnato una carriera: faccio l’attore da sessant’anni, nel 2021 ho fatto quattro film, ne ho appena iniziato un altro. In confronto ad altri attori non sono ricco, ma sto bene così. Ho pagato l’università ai miei figli e non ho debiti: posso dire che sia andata bene…».

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