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La Gazzetta si schiera con la Serie A: chiudere gli stadi al pubblico è un errore, fermare il calcio una follia

Il calcio non è perfetto ma è un’impresa economica. Non va punito ma sostenuto. Esiste ancora un pregiudizio ideologico verso un’azienda fondamentale

La Gazzetta si schiera con la Serie A: chiudere gli stadi al pubblico è un errore, fermare il calcio una follia

La Gazzetta dello Sport si schiera in difesa della Lega Serie A. Fermare il campionato sarebbe una follia, scrive Stefano Barigelli. Il calcio va aiutato, non punito.

Chiudere gli stadi al pubblico è un errore, fermare il calcio una follia. Se giustamente restano aperti negozi, centri commerciali, cinema e teatri, pur con le comprensibili restrizioni, non si capisce perché dovrebbe rimettere i lucchetti il calcio che, ricordiamolo, accoglie solo spettatori con il green pass rafforzato. Una contraddizione incomprensibile che avrebbe il sapore di una punizione nei confronti di un’industria percepita ancora come un gioco”.

Il calcio non è perfetto, scrive Barigelli, come non lo sono i presidenti dei club, ma il calcio è un’impresa economica e come tale va difesa.

“Davvero ancora sopravvive un pregiudizio ideologico nei confronti di un’azienda fondamentale per il sistema Italia? Evidentemente sì, se ci troviamo di fronte all’ipotesi di fermare il campionato”.

Al mondo del calcio sono andati meno sostegni che al cinema, nonostante il crollo dei ricavi dall’inizio della pandemia. Una nuova chiusura significherebbe la fine per diversi club, mentre il Paese, scrive, ha bisogno che
reggano tutte le forze produttive.

“Se il problema sono i tifosi (tutti con il super green pass) assembrati nelle curve va affrontato direttamente, anziché evocare punizioni bibliche. Non ci sono ragazzacci e ricchi indisciplinati da mettere in riga, ma imprese e famiglie da difendere”.

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