Gli azzurri lo presero nel 2017 dal Gozzano. Ora l’attaccante classe 99′ si sta imponendo in B. Cinque gol nelle ultime tre partite, alcuni di fattura pregevole

Il Napoli l’aveva pescato nel gennaio del 2017, prendendolo dal Gozzano, una delle squadre che gli azzurri hanno affrontato negli scorsi anni a Dimaro, in pre-campionato. L’antipasto fu un’ottima stagione in Primavera, condita da 4 gol in 6 presenze in Youth League, la Champions dei ragazzi. Poi, per lui, una serie di prestiti tra Serie C e Serie B. Una traiettoria – ci perdoni – che stava prendendo una direzione un po’ anonima.
Stiamo parlando di Alessio Zerbin, classe 1999, ala sinistra o seconda punta. Un calciatore che nelle ultime settimane sta invece mandando messaggi importanti alla dirigenza dei partenopei: vorrebbe smettere di essere uno di quei «precari» del mondo Napoli, che in maglia azzurra hanno fatto più ritiri tra il Trentino e Castel di Sangro che minuti. Al Frosinone – dove sta giocando in prestito – è finalmente diventato un titolare inamovibile. E sta cominciando pure a segnare in maniera importante, sia sotto il profilo strettamente numerico che dal punto di vista stilistico.
Nello specifico, sono cinque gol nelle ultime tre partite. Due doppiette, una alla Spal e una al Pisa di Lucca, il centravanti di Moncalieri nel mirino di mezza Serie A. E poi un gol al Monza di Galliani e Berlusconi. Prima di questo magic moment, però, Zerbin ne aveva fatto un altro, di gol. A Buffon. Un tap-in, certo. Però – immaginiamo – segnare a un monumento come Gigi è sempre una piccola grande soddisfazione. Fu il primo gol della Serie B 2021/2022 (al minuto 1:00 del video qui sotto).
In un’intervista rilasciata all’inizio del campionato cadetto, Alessio dichiarò di ispirarsi a Kakà. Referenze di un certo tipo, dunque. Ed una struttura fisica non troppo dissimile da quella del campione brasiliano, nonostante qualche centimetro in meno (Zerbin è alto 182 cm). Il ragazzo però disse pure che condividendo il ruolo di Lorenzo Insigne ha provato, quando s’è allenato con lui, a rubargli qualche segreto. Beh, se un segreto c’è non deve essergli sfuggito. Col Pisa, qualche giorno fa, ha segnato col proverbiale tiro a giro. Da sinistra, rientrando sul destro. Imparabile per il portiere dei toscani (1:20).
Il goal più bello, però, l’ha fatto alla Spal prima di Natale. Ai ferraresi ha segnato una rete alla Mertens, più che alla Insigne. O che quantomeno ricorda un po’ uno di quei pallonetti magici del folletto belga. Non si è allargato a sinistra, ma s’è accentrato, venendo verso destra. Ha ricevuto palla e, saltato un uomo, dev’essersi reso conto che il portiere non era posizionato al meglio. A questo punto s’è inventato uno straordinario cucchiaione incrociato. È un gol che non segna chiunque: c’è bisogno di grande tecnica individuale e di una spiccata creatività.
Insomma, può essere iniziata, da qualche settimana, la carriera «vera» di Alessio Zerbin. Che oggi, in fiducia, vive uno di quei momenti che possono segnare un prima e un dopo nel percorso di un ragazzo. Un ragazzo giovane, sì – relativamente, i 99′ in Europa non sono considerati giovanissimi – ma che inizia ad avere ansia di imporsi in palcoscenici ancora più importanti. Chissà che il Napoli non si ritrovi in casa, inaspettatamente, un prospetto di ottimo livello.