Fino ai 7 minuti in cui la Roma si è squagliata, la Juve non stava esistendo. Le buone squadre (anzi, le squadre) non si sbriciolano così

“Solamente la squadra più insensata della Serie A, cioè la Roma, avrebbe potuto fare questo alla Juventus: ripescarla dall’abisso in cui l’aveva cacciata, ridare colore a facce ormai terree, rimandare a data da destinarsi l’aura di fallimento che avvolgeva i bianconeri che invece hanno finito in festa, passando in 7’ dal 3-1 per gli altri al 4-3 per loro, dal disastro di una partita sbagliata (eufemismo), alle vibrazioni di una rimonta da elettroshock”.
Lo scrive, su Repubblica, Emanuele Gamba.
“Mourinho e Allegri hanno offerto una partita sì palpitante, ma senza né capo né coda, lenta nei ritmi, lasca nelle marcature e colma di strafalcioni”.
La Roma è stata nettamente superiore fino a quei 7 minuti in cui si è come squagliata.
“le buone squadre (anzi, le squadre) non si sbriciolano così”.
Fino a quel momento, continua Gamba, “La Juve non stava esistendo”. Il concetto espresso da De Sciglio nell’intervista post-partita («Si può dire che nella ripresa siamo entrati un po’ alla cazzo?») poteva tranquillamente essere esteso a tre quarti di match.
“Nonostante tutto, la Juve è persino riuscita a correre più volte il rischio di farsi rimontare a sua volta, a conferma che di fronte c’erano due formazioni con idee confuse e il carattere di burro”.
Ma almeno la Juve ha centrato l’obiettivo.