A Rebibbia studia libri in inglese, meditazione, giurisprudenza e giornalismo. Attende la decisione sulla revisione del processo chiesta alla Corte di Strasburgo

Il comandante Schettino potrebbe lasciare il carcere a maggio di quest’anno, con l’ammissione a misure alternative alla detenzione. Lo scrive Il Messaggero. Schettino è stato condannato per omicidio colposo plurimo per la morte di 32 passeggeri nel naufragio della Costa Concordia. Dal 13 maggio 2017 è nel carcere di Rebibbia.
Il quotidiano racconta che Schettino è diventato un detenuto modello. In carcere si è dedicato allo sport (tennis, ping pong, e calcio balilla), ha iniziato a scrivere per il giornale del penitenziario, ha letto libri in inglese, approfondito tematiche legate alla meditazione e al trascendentale. Studia Giurisprudenza e giornalismo.
A Natale ha passato le vacanze in famiglia, con il permesso del giudice di sorveglianza.
Nel frattempo, i suoi avvocati hanno presentato la richiesta di revisione del processo alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, ma ancora non è arrivata una decisione.
Come nel caso di Pietro Maso, anche Schettino ha molti ammiratori. C’è una pagina Facebook che da sempre segue le sue vicende, e sulla quale vengono pubblicati video e ricostruzioni che vorrebbero ribaltare la sentenza del processo.
Una volta uscito dal carcere che succederà? Qualcuno, scrive il Messaggero, ipotizza possa lasciare l’Italia una volta scontata la pena. La sentenza di condanna gli ha interdetto per 5 anni i pubblici uffici, ma i cinque anni sono già passati, presto potrebbe anche rifare l’esame per la patente nautica. Il mare, del resto, gli manca moltissimo, racconta il quotidiano.
“Se c’è una cosa che gli è mancata tanto è stata proprio il mare. Gli spazi aperti sono stati a lungo un ricordo lontano. Tanto che, nell’ora d’aria, in diverse occasioni, si è seduto su un prato sintetico dell’istituto di pena, ha portato con sé una bottiglietta d’acqua nella quale ha messo del sale. Se l’è versata in testa, si è bagnato i capelli, cercando così di ricordarne il sapore”.