Sul CorSport la mano-grafia di De Ligt: mai nessuno come lui nel rapporto braccio-corpo-pallone

Tanti gli episodi che lo hanno visto coinvolto, dal suo arrivo in Italia. Viene dal calcio "totale", nel senso di tutti gli arti

fallo di mani

Sul Corriere dello Sport, Roberto Beccantini traccia la “mano-grafia” di Matthjis De Ligt. Il difensore della Juventus ha da sempre un rapporto particolare con i falli di mano.

Braccia-corpo-pallone: non si ricorda un rapporto così contiguo, così carnale, così spassionato e passionale. Così didattico, anche. Nessuno come la roccia di Leiderdorp”.

Tanti gli episodi. Beccantini li mette tutti in ordine, dal primo nel nostro campionato, il famoso Inter-Juve del 6 ottobre 2019, a Roma-Juventus del 9 gennaio, con una breve parentesi senza episodi di rilievo sotto la gestione di Pirlo.

“Il protetto di Mino Raiola è alto 1,89 e pesa 89 chili: viene dal calcio totale, “totale” in tutti i sensi e per tutti gli arti”.

Beccantini parla di Roma-Juventus come di un “one arm show”.

“Nel merito: tiro di Pellegrini, piedino e braccino, niente; rovesciata di Tammy Abraham, gomito generosamente a protezione, Davide Massa fila al video e si corregge, rigore. Non solo: secondo giallo, espulso. Il primo? Gli era scappato Felix e lui, da terra, ne aveva smorzato il galoppo con una ditata alla palla. Troppi gli indizi, per rimettersi alla clemenza della fatalità”.

“Resterà, a imperituri studi, il gomito alticcio di De Ligt. Per postura, per negligenza, per incantamento?”.

 

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