Il bambino di Nuovo cinema Paradiso racconta come ha superato lo shock della retinite pigmentosa che glia ha piano piano portato via la vista

Salvatore Cascio, Totò, il bambino diventato famoso per «Nuovo cinema Paradiso», ha raccontato a Il Giornale i suoi anni bui, vissuti dopo la scoperta di essere afflitto da retinite pigmentosa, una rara forma che piano piano spegne la vista.
È stata dura, molto dura, fino a quando nel 2015 qualcosa cambia
«Un. mio amico che condivideva la mia stessa “condizione” – la chiamo così perché non considero la retinite pigmento una malattia – mi convince a intraprendere un percorso di sostegno psicologico»
Totò era restio, lo considerava “il medico dei pazzi”, ma poi il percorso comincia e nel 2018 lo porta a passare un anno all’Istituto per Ciechi “Francesco Cavazza”, dove conosce Andrea Bocelli e tante altre persone cieche, tante storie di coraggio, impegno e perseverazione.
«Non dimenticherò mai quel padre non vedente che accompagnava la figlia alle feste tenendola per mano e spostandosi a piedi da un capo all’altro della città»
L’incontro con Bocelli è stato fondamentale, lui ha saputo digli le parole giuste
«Che non avevo nulla di cui vergognarmi. E che, anzi, il nostro esempio poteva essere utile anche per gli altri nelle nostre stesse condizioni»
Oggi Cascio è testimonial per Telethon grazie anche al sostegno di «Peppuccio», Giuseppe Tornatore
Per me è “Peppuccio”, gli voglio bene come un fratello. È a lui che ho telefonato prima di accettare il progetto Telethon di Rai Cinema»
Oggi è protagonista di «A occhi aperti», il film in cui racconta cosa dignifica diventare ciechi, non vedere più i volti delle persone, ma avere comunque fiducia nella scienza che possa trovare una soluzione