Costruire dal basso contro il Barcellona è persino più grossa di dire che Messi è stato più forte di Maradona. Anche se il trofeo supercazzola va a Gravina
- Caro Luciano, lo ammetto, sono infastidito e un paio di domande mi escono dal cuore. Nel pre gara hai affermato: Dobbiamo partire dal basso per non farci schiacciare.
- Xavi ha accettato la tua sfida e, ascoltata la frase, ne ha sparata una ancora più grossa: Messi è meglio di Maradona, dopo aver detto che il Napoli è una squadra fisica, nonostante tutta la rosa pesi meno di Traoré.
- A partita conclusa, a sorpresa, devo ammettere però che la tua è stata più eclatante anche perché è premeditata e si è perpetrata nel tempo. Come un tiro a giro che finisce sempre in tribuna.
- Il trofeo “supercazzola” però non lo porti a casa tu, ma Gravina che con i bombardamenti in corso, direttamente da Urano, ieri ha detto “sospendere i campionati non è un bel messaggio”.
- Maradona è stato oggettivamente il più grande, insistere su questo tema diventa anche stucchevole. È stato più forte dell’intero Barcellona di Messi e Xavi, però Lucià, scusami, tornando alla frase, ma costruire dal basso vuol dire muovere la palla nei pressi dell’area, sotto grande pressione, velocemente e con precisione.
- Ora mi chiedo e ti chiedo, oscurato il sinistro del professore portoghese, quale tra quelli di Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Kulì e Demme dovrebbe considerarsi un piede adatto all’uopo?
- Lobotka è infortunato, Fabian lo hanno stritolato, Albiol è in Spagna, Pizarro lo avevi altrove e Giubilato è una vecchia gloria, allora chi?
- Lucià, non voglio mettere il dito nella piaga, ma, una volta appurata che questa strategia è stata pensata senza interpreti, totalmente fuori luogo e che ha agevolato le caratteristiche del Barcellona, schiacciandoci, perché hai insistito?
- Cioè, mi sbaglio o a un certo punto abbiamo rischiato di rivivere il Gamper? Io c’ero e me lo ricordo bene.
- Mi sbaglio o ho rivisto un gattusismo spinto? Ci mancava solo che parlassi di catene e veleno nel post.
- Io, la costruzione dal basso, non la farei nemmeno contro il Barcellona Basket.
- Poi leggo: siamo troppo dipendenti da Osimhen. Davvero? Ma se questo modo di giocare lo taglia completamente fuori come un pendolare che aspetta la Circumvesuviana, quale sarebbe la dipendenza?
- Noi siamo dipendenti al masochismo e ci illudiamo che il treno passi in orario.
- Ok, la partita di andata ti ha un po’ sviato: pensavi che fossimo più forti o che loro avessero più difficoltà, ci sta. Però, dopo che è apparso palese lo squilibrio, perché lasciarsi ancora asfissiare laggiù?
- Un lancio per scavalcare il centrocampo, no? Una palla in tribuna nella difficoltà, no? Un tocchetto in meno e un calcetto in più, no?
- Volevi fargli vedere che palleggiamo meglio di loro? Con Elmas e Zielinski che toccano la palla 45 volte in un metro quadrato e che l’ultimo passaggio di prima lo hanno fatto contro il Venezia?
- La differenza sai qual è? Quando il giocatore del Barcellona riceve palla, il giocatore del Napoli più vicino è a 5 metri. Mentre, quando il giocatore del Napoli riceve palla, 3 giocatori del Barcellona gli sono addosso.
- No, no, no, Lucià, non è un processo. Vorrei solo capire. È vero, sto incazzato, mi sto pure un po’ sfogando, ma chiedo per capire. Come vorrei capire perché un calcio d’angolo sbagliato, deve significare automaticamente uomo avversario solo davanti alla nostra porta. È normale?
- Un errore compiuto a quasi 100 metri dalla nostra linea bianca può mai diventare determinante, salvo tu non stia giocando con me e i miei amici al campetto dietro la stazione?
- No, però non ti devi offendere, dai. Hai ragione, avrebbero vinto comunque e io non capisco niente. Sono ancora troppo attaccato al mio tempo, a quando il terzino sinistro era fluidificante e agli schemi del Subbuteo. E poi parlo da tifoso, non sono troppo razionale e certe dinamiche non sono in grado di comprenderle. Esisterà sempre un motivo, a me ignoto, se poi si fanno certe scelte e il contropiede si chiama ripartenza.
- Le assenze influiscono, i momenti, le motivazioni, gli infortuni, i premi partita, i bonus e gli obiettivi. È tutto un sistema che si concentra sotto la crosta di cui noi notiamo solo la superficie e spariamo cazzate come quelle di Gravina. È chiaro.
- Come non è chiaro il motivo di tutti questi infortuni, alla fine si è capito?
- E comunque, su una cosa sono d’accordo, il Barcellona è stato migliore di noi e ha meritato. Al di là del modo.
- Poi, stai tranquillo, per quanto mi riguarda, ti prometto che a breve mi passerà st’incazzatura. Prestissimo. Anzi, se domenica scamazzi la Lazio, al Barcellona e alla costruzione dal basso non ci penso più. Quello è un treno che non si può perdere.
- Forza Napoli Sempre
- Forza Spalletti
Gianluigi Trapani ilnapolista © riproduzione riservata