Al CorSera: «Luigi aveva preso psicofarmaci pesanti. Se ci fossi stato io con lui gli avrei dato due pedate nel culo e non avrebbe fatto niente»

Il Corriere della Sera intervista Gino Paoli. Il cantautore è arrivato all’età di 87 anni. Torna sulla cover de “Il cielo in una stanza” proposta a Sanremo da Mahmood e Blanco, elogiando la performance dei due come già aveva fatto in un’intervista al Venerdì di Repubblica e racconta il tema della canzone.
«Semplicissimo: volevo descrivere un orgasmo. Che tu lo faccia con una persona che ami o con l’ultima delle prostitute, non cambia mai, stacco e riattacco che avviene nella tua testa. E le pareti non ci sono più e via dicendo….».
Proprio a Sanremo, 55 anni fa, si suicidò Luigi Tenco. Commenta:
«Oltre alle cose che sono solo di Luigi, mi limito a dire che era cotto come una zucca, aveva preso psicofarmaci pesanti. Si capì subito, quando cantò, che non era lui. E, se sei fuori, può succedere di tutto. Ma se ci fossi stato io con lui gli avrei dato due pedate nel culo e non avrebbe fatto niente. Questione di attimi».
Anche Paoli aveva tentato il suicidio, qualche anno prima, sparandosi: gli è rimasta una pallottola incapsulata vicino al cuore.
«Nella mia testa mi ero rotto i coglioni, non mi stavo divertendo più. Siccome poi mi sono divertito molto, meno male che è andata male…».
Parla della Vanoni, sua vecchia amica, che continua a rilasciare interviste in cui parla anche di lui:
«Si è smollata con l’età, perché ora sente l’urgenza di raccontare. Anche cose che sarebbe meglio non dicesse».
In passato il cantautore ha fatto i conti con le dipendenze da sigarette, alcol e droga.
«Posso fare qualsiasi cosa, se mi lascia il senso critico. Con l’alcol a un certo punto mi sono ritrovato che non ricordavo più cosa avevo fatto il giorno prima. La droga è stupida. E basta».
Gli viene chiesto qual è la cosa più brutta degli ultimi anni:
«Vedere gli amici che se ne vanno».
E la più bella?
«Mia moglie. Se non ci fosse lei, non ci sarei già più, perché, ora sì, mi sarei rotto anche i coglioni».